La vita straordinaria di don Carlo Gnocchi, don Secondo... (Leggi tutto)
Una storia straordinaria di coraggio e solidarietà nell'Italia martoriata del secondo dopoguerra. Perchè non esiste una guerra pulita, sarebbe una contraddizione in termini. La guerra è sporca, vigliacca e spietata e i metodi usati sono sempre quelli: violenza, rappresaglia, inganno, terrorismo. Quindi si bombardano pesantemente le residenze civili, si mitragliano innocenti sulle giostre, si minano i campi, si lanciano le micidiali butterfly bomb, piccole bombe che inesplose feriscono soprattutto innocenti ragazzetti curiosi, si violenta, si tortura, si passa per le armi...
Uno degli effetti più crudeli della seconda guerra mondiale fu la presenza di un rilevante numero di bambini e adolescenti orfani e mutilati di guerra (si parlò di 15000 solo mutilati), spesso entrambe le cose, vittime di bombardamenti ed eventi bellici, abbandonati al loro destino da famiglie impotenti o affidati alle cure disattente di qualche lontano parente. Un dramma nel dramma, in quanto a questi poveri ragazzi, spesso amputati degli arti, ciechi, devastati nel corpo e nell’anima era riservata un’esistenza quasi vegetativa, senza possibilità alcuna di uscire da quella miserevole condizione fisica e psicologica per l’incapacità di una società che doveva concentrarsi sulle sue migliori forze attive per riprendersi e non aveva tempo, risorse e attenzione per gli ultimi.
A loro si dedicò, anima e corpo, il beato don Carlo Gnocchi. Anche con iniziative temerarie per sensibilizzare l'opinione pubblica italiana e internazionale alla tragedia dell'infanzia mutilata.
Questo libro vuole celebrare e ricordare la trasvolata oceanica dell'"Angelo dei bimbi", un’impresa che ebbe principalmente il grande merito di mettere milioni di donne e uomini di tutto il mondo di fronte alla spietata durezza e cecità della guerra, che finisce sempre per colpire spietatamente i più deboli.
Un’impresa epica, che ebbe una risonanza mediatica incredibile a seguito di un grande entusiasmo popolare e che ebbe il grande merito di risvegliare un grande orgoglio nazionale, sopito e annichilito dall’esito nefasto della guerra, sia in Italia che fra gli italiani sparsi in tutto il mondo.