Traiettorie di somiglianza di due straordinari educatori... (Leggi tutto)
Nove racconti intensi e significativi in cui il malato, il fragile, il disabile, il non autosufficiente non diventa mai, come nella cultura corrente – anche nel linguaggio medico – un sostantivo. Resta sempre un aggettivo che qualifica una persona, nella sua irriducibile irripetibilità.
“Storie altre”, dove la fragilità e la disabilità non sono mai parole ultime nella e della vita, ma sono espressione dell’infinita varietà delle esperienze umane.