Traiettorie di somiglianza di due straordinari educatori... (Leggi tutto)
Editato in occasione dell’Adunata Nazionale Ana di Milano (maggio 2019), il volume “Alpini di Dio” racconta la vita straordinaria di quattro beati con la penna nera: don Carlo Gnocchi (di Emanuele Brambilla), fratel Luigi Bordino (di fratel Roberto Colico), Teresio Olivelli (di Luisa Bove) e don Secondo Pollo (mons. Giuseppe Cavallone).
Il libro, curato da monsignor Angelo Bazzari, presidente onorario della Fondazione Don Gnocchi, è introdotto da due riflessioni di Sebastiano Favero, presidente nazionale Ana, e di monsignor Santo Marcianò, arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia.
«Si tratta di testimonianze - scrive Favero - che bussano alla porta di ogni coscienza, a prescindere dalla fede di ognuno e dalla libertà, che può essere anche quella di non credere. E bussano per porci una domanda scomoda: è possibile essere cristiani senza essere anche autenticamente umani? E quanto c’è di cristiano in coloro che, pur non definendosi credenti, sono ispirati da autentico amore per il prossimo, finendo per diventare bandiere di altruismo e generosità? Ecco perché i nostri beati appartengono a tutti, indistintamente».
«Questo libro - aggiunge monsignor Marcianò - sembra un raggio di luce che trafigge il buio della guerra; un buio reale, tangibile, perché incarnato in persone e vicende umane; una luce non meno reale, non meno incarnata in persone e situazioni concrete; luce che siamo autorizzati a chiamare gioia. la luce che penetra tra le pagine è la gioia portata dai quattro beati alpini; e dire beati significa proiettare la santità nella sfera della felicità: "la parola felice o beato diventa sinonimo di santo», scrive papa Francesco».