Allestimenti suggestivi, testimonianze di ragazzi e... (Leggi tutto)
«Sono la madre di un bambino con sindrome di Down. Quando è nato Luka, ero sconvolta e per un certo periodo non sapevo cosa fare, dove andare, come procedere... Non c’era nessuno che potesse condividere con me la propria esperienza, ero sola e disperata. Ogni giorno percorrevo 40 chilometri per portare mio figlio alla terapia: fisioterapista, pedagogista, logopedista...
Il Centro “Marija Naša Nada” è stato aperto nel 2004, quando Luka aveva 6 anni. Mi figlio è stato accolto per un soggiorno di alcune ore e la mia vita è cambiata: potevo dedicarmi un po’ anche agli altri miei figli, che avevano bisogno di me, perchè Luka aveva tutte le terapie nel Centro per le quali in precedenza dovevo spendere tutto il mio e il suo tempo. Dopo qualche anno, ho potuto anche lavorare, perché ero sicura che il mio bambino fosse in buone mani. Luka ha fatto progressi, ha acquisito abilità in linea con le sue capacità. I terapisti meritano ogni mio elogio, non so come la mia famiglia avrebbe potuto fare senza di loro. Questo Centro significa “vita” per i nostri bambini e per le nostre famiglie».
Le parole di Smilja raccontano con semplicità ed efficacia che cosa significano vent’anni di impegno della Fondazione in Bosnia Erzegovina, al Centro riabilitativo “Marija Nasa Nada” (“Maria nostra speranza”) realizzato nel 2004 dalla “Don Gnocchi” a Siroki Brijeg, non lontano da Mostar, grazie all’Associazione “Mir I Dobro” di Viggiù (Va), con un finanziamento iniziale della Regione Lombardia e del ministero degli Affari Esteri.
La Fondazione - attraverso il supporto garantito negli anni, anzitutto in termini di formazione del personale e di sostegno ai progetti - ha consentito la costante crescita e il continuo miglioramento dei servizi offerti dal Centro: in questi vent’anni sono stati 1.687 i bambini con disabilità che hanno usufruito con le loro famiglie dei servizi della struttura, per un totale di 108.714 trattamenti erogati.
L’importante anniversario sarà ricordato e celebrato venerdì 28 giugno, al Centro Irccs “Don Gnocchi” di Milano (clicca qui per la locandina della mattinata).
Nell’occasione verranno ripercorsi gli inizi dell’esperienza, arricchiti dai traguardi conseguiti e da uno sguardo alle prospettive future. Saranno presenti (con il presidente e il direttore generale della Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante e Francesco Converti), Riccardo Aggujaro, responsabile Servizio Solidarietà e Relazioni Internazionali della Fondazione; Sara Dukic, coordinatrice di progetto e desk officer per la Bosnia Erzegovina; Mario Karacic e Ivana Zovko, direttore e coordinatrice dei terapisti del Centro “Marija Naša Nada” e Zlatko Malic, responsabile progetti della Caritas Bosnia Erzegovina. Sarà inoltre proiettato un video dove Roberto Rambaldi e Annette Devreux (già responsabile e operatrice dell'Area di Solidarietà Internazionale della Fondazione) e Giuliana Poggianti (già responsabile del Centro di Falconara Marittima) racconteranno l’avvio del progetto.
La delegazione in visita al santuario del beato don Carlo Gnocchi, accanto al Centro Irccs di Milano
«Il ventennale dell’attività a Siroki Brijeg - sottolinea Riccardo Aggujaro - non si limita tuttavia alla sola mattinata di celebrazione. In questi giorni è a Milano una delegazione della Bosnia Erzegovina per una visita di studio in Fondazione. Alcuni terapisti del Centro “Marija Naša Nada” sta seguendo la formazione nell’area dei disturbi dello spettro autistico e un altro gruppo di otto persone, con professionisti provenienti anche da Centri privati e pubblici della Bosnia Erzegovina, sta seguendo la formazione nei campi della deistituzionalizzazione, dei centri diurni per adulti e della vita autonoma delle persone con disabilità».
In questi due decenni la Fondazione ha dato il proprio contributo per superare le ferite della guerra nei Balcani e per aprire prospettive nuove, garantendo sostegno e supporto al Centro di Riabilitazione “Marija Naša Nada” in un quadro di graduale ripristino e ampliamento di una rete di servizi sociali e sanitari in Bosnia Erzegovina, investendo risorse significative, umane ed economiche, per il consolidamento delle competenze professionali e gestionali dello staff del Centro, in particolare nel campo educativo e riabilitativo. Oggi la Fondazione Don Gnocchi è membro cooptato nel Consiglio di Amministrazione della struttura e svolge attività di sostegno economico, capacity building e accompagnamento nella gestione del Centro, soprattutto per rafforzare le capacità dello staff dal punto di vista amministrativo, di comunicazione, networking e raccolta fondi. Il Centro, gestito secondo i principi del mixed welfare (pubblico, privato, terzo settore e famiglie), garantisce servizi qualificati ad oltre un centinaio di bambini con disabilità fisica o psichica ogni mese. Il Centro è riconosciuto come realtà di eccellenza nella presa in carico dei pazienti con disabilità.
«Nostra figlia usufruisce dei servizi del Centro da dodici anni - è la testimonianza di Marija, madre di Antonela -. Qui ho trovato amore e calore da persone meravigliose che si prendono cura dei nostri bambini. Questo Centro è una vera benedizione per noi e i nostri figli. Siamo felici, sapendo che la nostra bambina è in buone mani e che riceve tutta l'attenzione e la cura possibili».
«Il Centro “Marija-Naša Nada” è una casa che offre a noi genitori ben più della speranza – conclude Jasna, madre di Ante -. Offre sicurezza, calore e comprensione nei momenti in cui tutto sembra così difficile e insopportabile. Gli operatori preparano i nostri bambini alla vita che li attende fuori. Li aiutano a scoprire i loro lati migliori, i loro talenti e insegnano loro ad amare sé stessi. Hanno sempre una parola di incoraggiamento anche per noi, ci hanno aiutato ad adattarci e ad affrontare ogni nuovo giorno con il sorriso».
Alcune immagini della cerimonia di inaugurazione del Centro, svoltasi nel settembre del 2004
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