Allestimenti suggestivi, testimonianze di ragazzi e... (Leggi tutto)
La Società Italiana di Analisi del Movimento in Clinica (SIAMOC) è una società scientifica molto giovane: è nata a Pisa nel 1999 e vede tra i fondatori la Fondazione Don Gnocchi, che già negli anni ’90, grazie alle attività correlate all’allora Centro di Bioingegneria istituito presso il Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano, in convenzione con il Politecnico di Milano, aveva intuito l’importanza ai fini della ricerca e del miglioramento delle prestazioni riabilitative, di strumenti di analisi del movimento umano, tecnologicamente all’avanguardia.
Da sempre, l’apporto della Fondazione Don Gnocchi a questa branca della diagnostica è stato importante e continua ad esserlo, tanto che diverse strutture come gli IRCCS di Milano e Firenze, il Centro "S. Maria ai Servi" di Parma, "Spalenza" di Rovato (BS) e "S. Maria della Provvidenza" di Roma, sono dotati di laboratori di analisi del movimento dove in modo del tutto non invasivo viene fatta una valutazione strumentale multifattoriale del cammino, anche in funzione della ricerca scientifica, in particolare per persone affette da patologie neurologiche con disordini del movimento come il Morbo di Parkinson e i parkinsonismi, distonia generalizzata e focale, sclerosi multipla, esiti di ictus, traumi cranici e midollari, neuropatie.
Di recente, la SIAMOC ha celebrato il suo XXIII Congresso Nazionale a Roma e anche in questa occasione non è mancato il contributo dei ricercatori della Fondazione Don Gnocchi. In particolare, tra i diversi premi assegnati, due sono stati aggiudicati a giovani ricercatori degli IRCCS di Milano e Firenze: Tiziana Lencioni di Milano ha vinto il premio, a pari merito, per il miglior lavoro presentato al Congresso, con la ricerca dal titolo “The influence of the neuropsychiatric symptoms on gait initiation in Parkinsons’s Disease” (T. Lencioni, M. Meloni, A. Salvatore, E. Pelosin, M. Ferrarin, F.L. Saibene); Virna Marliani di Firenze, si è invece aggiudicata il premio stage BTS-Giovani ricercatori con il lavoro dal titolo “Instrumental gait assessment in early-stage multiple sclerosis” (V. Marliani, G. Pasquini, F. Gerli, E. Portaccio, M. Betti, S. Pancani, Z. Sawacha, M.P. Amato, A. Mannini).
Il professor Andrea Cereatti, attuale presidente SIAMOC, consegna il premio all’ingegner Tiziana Lencioni dell’IRCCS "Don Gnocchi" di Milano
Tiziana Lencioni, ricercatrice del LAMoBiR-Laboratorio di Analisi del Movimento e Bioingegneria dell’IRCCS “S. Maria Nascente”, è laureata in ingegneria biomedica ha conseguito un dottorato in neuroscienze all’Università di Genova. Il lavoro per cui è stata premiata riguarda lo studio dell’influenza dei sintomi neuropsichiatrici (quali ansia, apatia, impulsività, psicosi etc) sui disturbi motori nei pazienti con malattia di Parkinson. Lo studio in questione, realizzato in collaborazione con il Policlinico San Martino e l’Università di Genova, ha dimostrato una correlazione tra la gravità dei sintomi neuropsichiatrici e l’entità delle alterazioni nell’inizio del cammino, uno dei compiti motori in cui i pazienti con Parkinson hanno maggiori difficoltà. Questi risultati suggeriscono che la combinazione di approcci terapeutici rivolti ad aspetti cognitivi e neuropsichiatrici - in aggiunta alla riabilitazione motoria - possa ulteriormente favorire il recupero dei deficit deambulatori in questi pazienti.
La professoressa Rita Stagni, past-president SIAMOC, consegna il premio all’ingegner Virna Marliani dell’IRCCS "Don Gnocchi" di Firenze
Virna Marliani, laureata in Fisioterapia ed in Ingegneria Biomedica ha svolto la tesi di laurea magistrale presso i laboratori AIR Lab (Artificial Intelligence for Rehabilitation) e MS-Lab (Multiple Sclerosis Rehabilitation & Cognitive Training) dell’IRCCS fiorentino della Fondazione. Il lavoro di tesi per cui ha ottenuto il riconoscimento si inserisce in un più ampio progetto che ha coinvolto persone con recente diagnosi di Sclerosi Multipla, clinicamente asintomatiche. Lo studio prevedeva un test del cammino su di un tapis roulant sensorizzato per la misura della forza esercitate al suolo indossando un sensore inerziale sul bacino. Dalla valutazione clinica ripetuta dopo un anno è stato possibile individuare parametri strumentali iniziali che non sarebbero individuabili con le classiche valutazioni cliniche. Questo studio pone le basi per l’identificazione di parametri prognostici e la messa a punto di modelli di machine learning in grado di individuare precocemente i pazienti a rischio di evoluzione negativa della patologia.
Nel corso del Congresso di Roma è stata inoltre consegnata una targa all’ingegner Maurizio Ferrarin quale riconoscimento per “l’impegno e la dedizione profusi per lo sviluppo della SIAMOC”.
Il professor Antonio Nardone, già presidente SIAMOC, consegna la targa all’ingegner Maurizio Ferrarin dell’IRCCS "Don Gnocchi" di Milano
Maurizio Ferrarin, laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano nel 1989, ha conseguito il dottorato di ricerca in Bioingegneria nel 1993, borsista presso il Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano e poi ricercatore presso il Centro di Bioingegneria della Fondazione Don Carlo Gnocchi e del Politecnico di Milano. Dal 2018 è responsabile del LAMoBiR e della Linea di Ricerca su "Bioingegneria e biotecnologie per la riabilitazione e l'integrazione sociale" dell'IRCCS Fondazione Don Gnocchi. È stato socio fondatore della SIAMOC, di cui poi è stato membro del Consiglio Direttivo (2009-2013) e infine vicepresidente (2015-2017) e presidente (2017-2019).
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