Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Che cosa ci aspettiamo dal futuro? E, soprattutto, quale futuro desideriamo per le prossime generazioni? Questa riflessione ha indotto il Comitato Testamento Solidale - coordinamento di 25 tra le più importanti organizzazioni non profit in Italia, tra le quali anche la Fondazione Don Gnocchi - a lanciare un appello sull’importanza del lascito solidale come motore propulsivo individuale e collettivo della ripresa del nostro Paese. Un modo solidale, concreto, umano nel senso più pieno del termine, attraverso cui scegliere di lasciare una traccia personale, oltre i nostri limiti di spazio e tempo, nella costruzione di un futuro migliore per le prossime generazioni.
Nell’instant book “Lasciare traccia”, il Comitato Testamento Solidale ha raccolto una serie di riflessioni e testimonianze sull’importanza del Terzo Settore e, in particolare, su quanto si possa fare attraverso un lascito solidale. Nello scenario completamente nuovo in cui ci troviamo a vivere, la fragilità e la limitatezza della vita umana - che la pandemia e la guerra ci ricordano purtroppo ogni giorno - portano ad una preoccupazione e ad un senso di responsabilità verso il prossimo, soprattutto verso chi verrà dopo di noi. Una responsabilità che può trovare nel testamento solidale uno strumento per offrire risposte concrete.
«Nonostante il periodo buio che stiamo vivendo – sottolinea Rossano Bartoli, portavoce del Comitato –, non dobbiamo abbandonare l’idea di poter fare della nostra vita qualcosa di straordinario. Non dobbiamo smettere di pensare che anche un piccolo gesto possa fare la differenza. In tutti questi anni di impegno ho visto tanti volti, conosciuto tante storie, tanta umanità che ha scelto di continuare ad esserci e di lasciare una traccia benefica. Non si tratta soltanto di un’eredità materiale, ma anche morale, un solco per chi resta, un esempio nobilissimo di solidarietà verso le generazioni future».
Come sostenuto da un numero crescente di studi italiani e internazionali, come il Piano di Azione per l’Economia Sociale dell’UE - adottato dalla Commissione Europea nel dicembre 2021 - le Organizzazioni del Terzo Settore hanno saputo individuare bisogni non colmati dalle altre istituzioni, sperimentando risposte spesso innovative e in tempi molto brevi. «Ogni giorno – si legge tra l’altro nel Piano -, quasi 2,8 milioni di entità dell'economia sociale in Europa offrono soluzioni concrete e innovative alle sfide cruciali che stiamo affrontando. Esse creano e mantengono impieghi di qualità, contribuiscono all'inclusione sociale e nel mercato del lavoro dei gruppi svantaggiati e all'eguaglianza di opportunità per tutti, perseguono uno sviluppo economico e industriale sostenibile, promuovono la partecipazione attiva dei cittadini in seno alle nostre società, svolgono un ruolo rilevante nei sistemi di welfare europei e rivitalizzano le aeree rurali e spopolate».
Anche in Italia i donatori sembrano dare grande credito agli Enti non profit. Secondo l’ultimo Rapporto annuale “Noi doniamo”, curato dall’Istituto Italiano della Donazione (IID), nel 2020 gli italiani hanno dato prova della loro generosità: 1 italiano su 3 ha fatto almeno una donazione per l’emergenza Covid, sebbene solo la metà di questi abbia l’abitudine a donare in maniera continuativa. Dopo gli ultimi due anni caratterizzati dalla pandemia, dunque, il prendersi cura dell’altro e, nel tessuto sociale contemporaneo, la presenza fattiva del dono si sono mostrati asset fondamentali per la tenuta del tessuto sociale.
Se questa propensione al lascito solidale sia ancora in crescita o abbia conosciuto una battuta d’arresto nel corso dell’ultimo anno, emergerà il prossimo 13 settembre, quando il Comitato terrà a Roma il suo annuale evento in occasione della Giornata internazionale del lascito solidale. In quella sede saranno resi noti i risultati del nuovo sondaggio condotto sugli italiani da WaldenLab, che conterrà preziose informazioni sulle percezioni e sulla propensione alla solidarietà, anche post mortem.
Il Comitato Testamento Solidale è sorto nel 2013 per diffondere la cultura del lascito solidale in Italia ed è fra gli artefici di un cambiamento che, secondo gli esperti, proseguirà nei prossimi anni, assecondando e incoraggiando attraverso una costante opera di informazione e sensibilizzazione i profondi mutamenti che hanno investito il nostro Paese e che si sono accentuati a causa della pandemia.
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