Nella giornata mondiale della semina, il reparto di Neuropsicomotricità dell’Età evolutiva del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma ha inaugurato “Orto in Festa”, un’iniziativa che unisce natura, terapia e inclusione. L’evento, che ha coinvolto i bambini seguiti dal reparto sotto la guida di un team di riabilitatori esperti, ha visto la creazione di un orto terapeutico pensato per stimolare le competenze psicomotorie, cognitive, emotive e sociali attraverso il contatto diretto con la natura. Ogni bambino ha avuto l’opportunità di scegliere e seminare una pianta, contribuendo alla crescita di uno spazio verde che diventerà parte integrante del loro percorso terapeutico.

Un orto per la riabilitazione e l’inclusione

Il progetto nasce dalla consapevolezza che l’ortoterapia possa essere un valido strumento per il benessere psicofisico. La coltivazione stimola la motricità fine, la coordinazione, la capacità di pianificazione e la gestione autonoma di compiti e mansioni. Inoltre, il contatto con piante e terra favorisce l’integrazione sensoriale, potenziando competenze visuospaziali e percettive.
L’orto, suddiviso in aree sensoriali dedicate al tatto, all’olfatto, alla vista, al gusto e all’udito, è stato progettato per essere accessibile a tutti. Il prossimo passo è l’acquisto di vasconi rialzati che permettono anche ai bambini in carrozzina di partecipare attivamente alle attività. L’approccio inclusivo dell’iniziativa mira ad abbattere le barriere architettoniche e a favorire la partecipazione di tutti i piccoli pazienti.

Un momento di cura e condivisione

L’evento si è svolto presso il Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma, nell’aiuola antistante l’edificio B, trasformata in uno spazio accogliente e stimolante. I bambini, insieme ai loro terapisti e alle famiglie, hanno piantato valerianella, lavanda, basilico, prezzemolo, calendula, ciclamini, gerani e molte altre specie. Un’esperienza che, oltre a rafforzare il legame con la natura, ha incentivato la socializzazione e la capacità di cooperare.
Al taglio del nastro, insieme ai bambini, erano presenti Anna Izzo, direttore Area Centro Sud di Fondazione Don Gnocchi e la neuropsichiatra infantile Laura Iuvone.