Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Dopo due anni lo staff di sede del Servizio di Solidarietà Internazionale ONG della Fondazione Don Gnocchi è tornato a svolgere una missione di monitoraggio sul campo in Bosnia Erzegovina. Antonella Battiato e Chiara Martelli, rispettivamente responsabile della Gestione Operativa del servizio e Desk Officer Paese (nella foto sotto), hanno trascorso due settimane nel Paese per una serie di incontri di carattere istituzionale e per partecipare in qualità di membro co-optato al consiglio d’amministrazione del Centro "Marija Naša Nada", storico partner locale della Fondazione.
La struttura, realizzata a Siroki Brieg nel cantone dell’Erzegovina Occidentale dalla Fondazione Don Gnocchi con cofinanziamenti di Regione Lombardia e Ministero degli Esteri e inaugurata nel 2004, è un centro diurno e ambulatoriale per minori e giovani adulti con disabilità. Battiato e Martelli sono state guidate dal nuovo direttore Mario Karacic – entrato in carica nel febbraio scorso - e hanno trovato nuova conferma del buon livello tanto dello staff locale, quanto delle dotazioni e attrezzature presenti. La missione è stata l’occasione anche per confermare al direttivo locale il prossimo arrivo in giugno di una coordinatrice locale per la Fondazione Don Gnocchi, che si stabilirà in Bosnia-Erzegovina con il mandato di aggiornare l’analisi di contesto e di potenziare il lavoro di rete tra "Marija Naša Nada", la Fondazione e altre realtà locali, supportandole nella creazione di nuove partnership, proposte progettuali e altre attività di visibilità e sensibilizzazione.
In una serie di incontri Battiato e Martelli hanno già potuto toccare con mano quanto il terreno sia fertile per nuove opportunità di collaborazione. In primo luogo con la vicina Università di Mostar, con cui "Marija Naša Nada" ha già un accordo in corso per ricevere tirocinanti in fisioterapia, educazione riabilitativa e psicologia. Nei prossimi mesi si approfondirà più concretamente la possibilità di allargare alla facoltà di Scienze Umane e Sociali (cui afferisce per esempio il corso di laurea in Logopedia) l’area di scambio, coinvolgendo risorse della Fondazione e professionisti locali.
Un’altra tappa importante della missione è stata l’incontro con Jelena Šimić, rappresentante del ministero della Salute, del Lavoro e del Social Welfare del Cantone dell’Erzegovina Occidentale: una riunione utile non solo per ripercorrere la lunga storia della partnership tra la Fondazione e il Centro, ma soprattutto per ricevere aggiornamenti dal ministero su un contesto locale assai complesso dal punto di vista istituzionale, amministrativo e burocratico. Stesso dicasi per il meeting svoltosi a Sarajevo con la sede distaccata dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), impegnata in una mappatura delle organizzazioni presenti sul territorio e particolarmente interessata a percorsi di replicabilità di buone pratiche e processi di de-istituzionalizzazione delle stesse, anche sul tema della presa in carico della disabilità che è elemento trasversale a più progettualità.
Infine, in una serie di incontri con rappresentati di Caritas Italiana per la regione balcanica e rappresentanti locali sia della Caritas nazionale sia di Caritas Mostar, Battiato e Martelli hanno rinnovato la disponibilità della Fondazione Don Gnocchi alla progettazione congiunta di nuove attività.
Al termine di una missione intensa ma proficua, quindi, la Fondazione non ha solo confermato il proprio impegno al fianco del partner locale, ma ha posto le prime basi per implementarlo ulteriormente nel prossimo futuro.
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