Allestimenti suggestivi, testimonianze di ragazzi e... (Leggi tutto)
«Amare i bambini è un fattore cruciale e un dono essenziale di ogni educatore»: le parole del beato don Gnocchi hanno animato la prima sessione “a distanza” del percorso formativo promosso dalla Fondazione nell’ambito del progetto di solidarietà internazionale in corso in Cambogia. Un’iniziativa per operatori molti dei quali non possiedono un diploma, non hanno una preparazione specialistica e risentono di retaggi culturali che condizionano sensibilmente il livello di presa in carico delle persone con disabilità.
Più che positivo il bilancio del webinar: una quarantina i partecipanti, tra operatori dell’ONG “Damnok Toek” (partner locale della Fondazione), staff di altre otto organizzazioni cambogiane pubbliche e private impegnate nella presa in carico della disabilità e personale del ministero cambogiano degli Affari Sociali che ha dato il patrocinio all’iniziativa. È stato infatti Yeap Malyno, direttore del Dipartimento del Welfare per le Persone con Disabilità, a dare il via alla giornata. I lavori sono poi proseguiti con gli interventi della dott.ssa Marina Rodocanachi (foto sotto), fisiatra e neurologa che da anni collabora attivamente ai progetti di solidarietà internazionale della Fondazione, e di Giuseppe Barale, educatore dei Centri Diurni di Milano, coadiuvati dal prezioso supporto linguistico e culturale di Sorphorn Ouk, collaboratrice cambogiana della ONG da tempo residente in Italia (foto in basso).
Rodocanachi e Barale hanno presentato i temi che saranno al centro del corso di formazione, a cui la Fondazione Don Gnocchi ha contribuito anche in fase di ideazione e pianificazione a fianco di “Damnok Toek”: origini e cause della disabilità, conseguenze nell’interazione con gli altri e l’ambiente circostante, identificazione dei bisogni e valore della riabilitazione e strategie delle dinamiche relazionali nel lavoro dell’educatore, grazie a parole chiave come dignità del paziente, canali comunicativi verbali e non verbali, promozione delle capacità di ciascuno.
Numerose le richieste di chiarimenti e approfondimento dagli operatori collegati, che hanno seguito con interesse e partecipazione la giornata, aspetto senz’altro incoraggiante di questa tappa formativa.
Le prossime sessioni si terranno “in presenza”, prima in modalità frontale-seminariale e poi come follow-up “on the job”, con il coinvolgimento diretto del personale della Fondazione espatriato in Cambogia a lungo termine. Uno degli aspetti qualificanti del progetto, infatti, è che la componente teorica sarà sempre accompagnata da una verifica pratica, sia attraverso la condivisione di casi-studio, sia attraverso un affiancamento diretto degli operatori sul luogo di lavoro, a contatto con i loro stessi beneficiari e pazienti. Solo così la ricaduta formativa sarà ampia, duratura e potrà raggiungere con un effetto a cascata le stesse organizzazioni di provenienza dei partecipanti al corso.
Da poco più di un anno l’ONG della Fondazione Don Gnocchi opera in Cambogia in partnership con “Damnok Toek”, organizzazione con oltre vent’anni di attività nella protezione dell’infanzia vulnerabile e promotrice di specifici progetti dedicati alla presa in carico delle persone con disabilità in due strutture residenziali nelle località di Neak Loeung - 60 km a sud-est della capitale Phnom Penh - e a Kep - nella provincia meridionale di Kampot.
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