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Una bella storia di solidarietà, sulla quale si è innestata una pagina di amicizia ancora più bella. Sono quelle che uniscono un giovane disabile di nazionalità nigeriana, gli operatori e ospiti del Polo Specialistico Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi di Tricarico (Matera), gli studenti e docenti del liceo della cittadina lucana e alcune associazioni, fra cui l’Unitalsi.
Awal, questo il nome del ragazzo, è un ventinovenne ospite della Fondazione Don Gnocchi. Sostenuto da un bel carattere, sempre allegro e sorridente, senza parenti accanto ma con tanti amici che gli vogliono bene, Awal è giunto a Tricarico nel maggio di due anni fa, con lo scopo di curare per quanto possibile le lesioni derivanti da un drammatico incidente stradale avvenuto in Basilicata, mentre si stava recando al posto di lavoro, che lo hanno costretto all’immobilità.
Un frame del recente servizio dedicato alla vicenda di Awal dal tg3 della Basilicata
Quasi per caso, la sua storia è giunta a conoscenza di un docente del liceo “Carlo Levi” di Tricarico, che ha voluto sensibilizzare i suoi allievi, entusiasti al punto tale da "adottare" Awal, a cui hanno dedicato tra l’altro una grande festa a sorpresa nelle scorse settimane, insieme a operatori e ospiti del Polo, in occasione del suo compleanno. Un momento arricchito anche da una dimostrazione delle capacità artistiche del giovane, che riesce a dipingere grazie all’uso della bocca e che durante l’incontro, nell’ambito di un gioco emozionale organizzato dalla psicologa, ha realizzato insieme ai ragazzi un originale “albero della vita”.
Nell’occasione, su iniziativa dell’educatrice e della psicologa della struttura, una rappresentanza dei ragazzi e delle ragazze del liceo si sono recati al Centro riabilitativo “Don Gnocchi” per festeggiare, ma soprattutto per consegnare ad Awal un grande regalo: gli hanno infatti donato una tuta e un completo sportivo della sua squadra preferita, la Juventus, con il logo anche della scuola, per manifestargli vicinanza e solidarietà concreta. Un gesto molto apprezzato dal giovane e da tutti alla Fondazione, con il plauso anche delle istituzioni scolastiche: «A nome dell’IIS Carlo Levi - ha scritto la dirigente scolastica, Caterina Policaro - ringrazio la struttura della Fondazione Don Gnocchi per aver consentito questa iniziativa di solidarietà e di amicizia nata dal basso. Mi auguro che possano svilupparsi altri momenti e attività insieme al nostro nuovo amico, il cui sorriso e forza di affrontare una situazione molto complessa resteranno impressi nei nostri cuori e faranno apparire così piccolo ogni nostro altro problema».
E dopo il compleanno, per Awal si prospetta una nuova emozionante e significativa pagina di vita. Un pellegrinaggio a Lourdes nei prossimi giorni (clicca qui per vedere il servizio del tg3 della Basilicata).
«Nei prossimi giorni il nostro ospite partirà con il treno bianco per Lourdes - conferma Grazia Pietragalla, responsabile dei Centri lucani della Fondazione Don Gnocchi -. Awal è di fede musulmana, ma si è mostrato entusiasta di fronte a questa proposta e l’idea del viaggio è stata condivisa anche dalla sua amministratrice di sostegno. Gli oneri economico-organizzativi del viaggio del giovane e di un accompagnatore saranno garantiti dalla sezione lucana dell’Unitalsi e in particolare dalla sottosezione Unitalsi di Tricarico, che vogliamo ringraziare di cuore. Il tutto avverrà con le necessarie autorizzazioni da parte delle autorità sanitarie».
Dal 2022 Awal è in cura al Polo Don Gnocchi di Tricarico, con il pieno sostegno delle istituzioni sanitarie della regione Basilicata: «Le lesioni che ha subito a seguito dell’incidente sono molto gravi - aggiungono Grazia Pietragalla e gli operatori -. Il ragazzo riesce a parlare e a muovere la testa, ma è sostanzialmente immobile per quanto riguarda gli arti inferiori e superiori. Si occupano di lui il nostro nucleo RSA e il reparto di riabilitazione post-acuta, con tutti i trattamenti del caso, ma dobbiamo veramente dire che mai come in questo caso abbiamo scelto di prendere in carico lui non solo come paziente, ma anche e soprattutto come persona. Non avendo genitori, fratelli, amici, abbiamo in qualche modo deciso di assumerci noi questi ruoli…».
Studenti, professori, operatori, cittadinanza… Tutti gli amici che oggi gli sono attorno concordano nel descrivere questo giovane tanto animato dalla voglia di vivere: «In un certo senso Awal sale in cattedra e con i suoi sorrisi ci dà una grande lezione di speranza e di amore per la vita. Awal ha tanti amici, per primi i nostri ragazzi di Tricarico e la comunità intera».
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