Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Solo una squadra unita e coesa, come un’orchestra che suona lo stesso spartito, può rispondere alle esigenze e ai bisogni di una persona con esiti di gravi cerebrolesioni acquisite e della sua famiglia. È questo lo spirito che anima il “Progetto OSS”, promosso nell’ambito del Dipartimento GCA della Fondazione Don Gnocchi, guidato dalla neurologa Anna Mazzucchi, allo scopo di valorizzare l’operato degli operatori socio-sanitari nella cura di questi pazienti e di favorirne l’integrazione con il team riabilitativo.
“Il contributo dell’OSS nella realizzazione del progetto riabilitativo individuale” è stato il tema del corso di aggiornamento svoltosi lo scorso maggio al Polo Riabilitativo del Levante Ligure di La Spezia (nella foto).
La centralità e la globalità del paziente sono da sempre i cardini che orientano l’attività della Fondazione. Traduzione pratica di questo impegno è il Progetto Riabilitativo Individuale (PRI) che guida ogni intervento: tutti i professionisti del team assumono pertanto la responsabilità di partecipare alla realizzazione degli obiettivi indicati, secondo le proprie competenze.
In tutto questo, l’OSS gioca un ruolo non secondario, dal momento che opera in maniera continuativa nelle 24 ore, assistendo il paziente in attività quotidiane quali l’igiene, la mobilità, l’alimentazione, ma soprattutto instaurando uno stretto rapporto con lui e con i suoi familiari. È insomma una sorta di “sentinella”, che rileva le modalità di reazione del paziente nei vari contesti quotidiani, segnala possibili fonti di dolore e monitora le conseguenze delle prescrizioni effettuate dagli altri operatori.
Nella riabilitazione delle persone con alterazione dello stato di coscienza tutto questo è ancora più importante, perchè si tratta di reparti dove è fondamentale la ricerca quotidiana di ogni piccolo “segnale di contatto”.
L’osservazione continuativa e diversificata può insomma facilitare risposte minime, ma potenzialmente espressive della persona. Valorizzare i gesti quotidiani dell’OSS, significa sfruttare i contesti quotidiani come elementi facilitanti per l’emergere delle capacità di attività e partecipazione del paziente, anche raccogliendo informazioni sulle reazioni del paziente stesso. Per questo, è fondamentale che l’OSS sia informato sugli obiettivi riabilitativi del paziente, per adattare al meglio il proprio operato e sfruttare il proprio punto di osservazione come fonte preziosa di informazioni.
Si è così costituito un gruppo di lavoro con il responsabile medico, il SITRA, i coordinatori infermieristici e dell’area riabilitativa e lo psicologo. Il punto di partenza è stato un questionario sul coinvolgimento nel team riabilitativo e nel percorso di recupero del paziente; si è poi cercato un “linguaggio” comune che potesse sintetizzare al meglio la descrizione delle risorse cognitive, comunicative, motorie, relazionali e di autonomia del paziente, utilizzando la scala LCF (Levels of Cognitive Functioning). Si è poi curata la formazione tesa a favorire nell’OSS e negli altri operatori la consapevolezza del valore riabilitativo di un gesto o di un’attività per quel particolare paziente, anche quando quello poteva apparire “solo” un gesto assistenziale. Altro strumento è stato il “foglio delle comunicazioni trasversali” dove viene esplicitato il continuum di lavoro riabilitativo.
Ultima iniziativa, il corso di aggiornamento, che ha cercato di trasmettere questa stretta integrazione quotidiana tra le varie figure professionali nella presa in carico “dalla palestra alla camera”. Il messaggio che ne è emerso è, una volta di più, l’importanza della squadra per un lavoro che sia più vantaggioso per tutti, pazienti e operatori, con condivisione di soddisfazioni e insuccessi, con il rispetto delle professionalità, con il confronto e sentendosi ciascuno protagonista attivo del risultato conseguito.
Manuela Diverio – responsabile reparto Alta Intensità per GCA Polo Riabilitativo del Levante Ligure, La Spezia – Fondazione Don Gnocchi
(hanno collaborato Eva Nava, Martina Iardella, Antonello D’Amato, M. Assunta Gabrielli e Francesca Plicanti)
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