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Un orto terapeutico, integrato nel programma di terapia occupazionale e riabilitazione a disposizione dei pazienti, è stato realizzato nel giardino del Centro “S. Maria ai Colli - Presidio Sanitario Ausiliatrice”, la storica struttura della Fondazione Don Gnocchi sulla collina che domina la città di Torino.
«Gli obiettivi dell’orto terapeutico - spiega la dottoressa Lucia Rescigno, terapista occupazionale - sono anzitutto la promozione del benessere fisico ed emotivo dei pazienti attraverso attività terapeutiche all’aria aperta, per favorire la riabilitazione motoria e cognitiva mediante l’attività di giardinaggio, applicando i principi della permacultura per creare un ambiente sostenibile e adattabile alle esigenze specifiche del contesto ospedaliero e coinvolgendo attivamente i pazienti e il team medico-terapeutico nella progettazione e gestione dell’orto».
Il tutto si inserisce in un quadro finalizzato a mettere a frutto i benefici del programma di terapia occupazionale e riabilitazione erogate dal Centro: «L’orto è integrato all’interno di questo programma e ne costituirà d’ora in poi una parte importante – continua Rescigno -. La terapia occupazionale riveste un ruolo fondamentale nel processo di riabilitazione dei pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite, lesioni neurologiche e lesioni midollari, poiché favorisce il recupero delle abilità motorie e cognitive attraverso attività significative e coinvolgenti. In questo contesto, il contatto con la natura offre un ulteriore vantaggio terapeutico, promuovendo il benessere emotivo e fisico dei pazienti, facilitando il loro processo di adattamento».
Nella pianificazione e attuazione del progetto sono state valutate le esigenze e le capacità dei pazienti, in collaborazione con il team sanitario, costituito da medici, terapisti occupazionali, logopedisti, neuropsicologi, fisioterapisti, infermieri e operatori sociosanitari. Le colture sono state programmate in base alla stagione, alle consociazioni e alle esigenze dei pazienti e l’orto è stato progettato senza barriere architettoniche, con ampi spazi di camminamento, per consentire l’accesso alle carrozzine.
Le attività di costituzione dell’orto e il giardinaggio in generale sono finalizzate ad aumentare le capacità esecutive e organizzative dei pazienti, abituandoli a lavorare insieme a tutte le figure coinvolte sul “prendersi cura insieme”, a creare un angolo piacevole e di diretto contatto con la natura in cui pazienti e visitatori possano trascorrere momenti anche non strutturati.
«Gli obiettivi di questo progetto - conclude Lucia Rescigno - sono il miglioramento della qualità della vita dei pazienti attraverso l'attività di giardinaggio e il contatto con la natura, promuovendo il loro benessere emotivo e fisico. Puntiamo inoltre all’incremento del coinvolgimento e della motivazione dei pazienti nei programmi di riabilitazione, facilitando il loro processo di recupero e adattamento e preparandoli per una futura reintegrazione nella vita domestica e sociale. Altri importanti percorsi di lavoro sono la promozione della collaborazione interprofessionale all'interno del team medico e terapeutico, favorita dalla realizzazione e gestione congiunta dell'orto, e la valorizzazione del lato psicologico ed emotivo del progetto, fornendo uno spazio sicuro e terapeutico per esplorare emozioni, sviluppare la resilienza e migliorare il benessere psicologico dei pazienti».
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