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La professoressa Maria Cristina Messa (nella foto), docente ordinario di Diagnostica per immagini e Radioterapia all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ateneo del quale è stata rettore dal 2013 al 2019, è il nuovo direttore scientifico della Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus.
Già ministro dell’Università e della Ricerca (2021-2022), Maria Cristina Messa, 61 anni, milanese, si è laureata con lode in Medicina e chirurgia presso l'Università degli Studi di Milano e specializzata in Medicina nucleare nel 1989. In Università è stata ricercatore (nel 1992), poi professore associato (2001) e infine professore ordinario (dal 2007). L’attività di ricerca è sempre stata accompagnata da attività clinica, per quasi 20 anni presso l’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano e dal 2005 presso l’Unità operativa di medicina nucleare dell’A.O. San Gerardo di Monza, di cui è stata direttore. È stata vicepresidente del CNR dal 2011 al 2015.
Subentra al professor Eugenio Guglielmelli, nominato nel novembre dello scorso anno Rettore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
«Ringrazio la Fondazione per l’incarico che mi è stato affidato - queste le parole del nuovo direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi Maria Cristina Messa nel messaggio di saluto ai ricercatori e agli operatori della Fondazione -. L'integrazione tra ricerca, innovazione e assistenza è fondamentale per il continuo miglioramento delle cure, solo così possiamo creare un ponte solido tra la conoscenza delle basi della malattia e la comprensione e la cura delle persone. Il miglioramento delle cure è avvenuto in maniera rapida e rilevante nella medicina riabilitativa, che oggi offre una possibilità di cura e di qualità di vita impensabile solo qualche anno fa. Poter lavorare con questi principi in un’istituzione prestigiosa e da sempre molto vicina alla sofferenza e ai più fragili mi onora e stimola ad affrontare, insieme e in squadra, con le numerose competenze presenti nelle strutture “Don Gnocchi”, le importanti sfide legate alla complessità di questa epoca».
«Vorrei innanzitutto in questo momento esprimere il mio sentito ringraziamento per il lavoro prezioso e la testimonianza offerta in questi anni dal professor Eugenio Guglielmelli - sono parole del presidente della Fondazione Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante - che ha saputo dare continuità in modo originale al rilancio e sviluppo dell’attività di ricerca scientifica promossi dalla professoressa Maria Chiara Carrozza. Oggi accogliamo la professoressa Maria Cristina Messa con sentimento di gratitudine per la disponibilità manifestata ad accettare questo nuovo incarico. Con lei intendiamo proseguire l’incessante sforzo per offrire a chi bussa alle porte di Fondazione in cerca di una risposta al proprio bisogno di cura, capace di condivisione e competenza, quanto di meglio la scienza e la tecnologia possono offrire. Questa è la nostra missione secondo il mandato affidatoci da don Gnocchi: “Non limitarsi ad assistere, ma battere tutte le strade possibili per recuperare la vita anche dove non c'è, ma potrebbe esserci”».
«L’esperienza e le competenze della professoressa Maria Cristina Messa – aggiunge il direttore generale della Fondazione Don Gnocchi Francesco Converti - saranno preziose perché la Fondazione possa continuare nel solco tracciato in questi anni per recuperare e servire la vita delle persone più vulnerabili. Uno sforzo nella direzione della traslazionalità, che si traduce nel miglioramento di molte pratiche cliniche e nel trasferimento dei risultati di studi e ricerche dai laboratori al letto del paziente e alle palestre di riabilitazione».
Oggi la medicina della riabilitazione è in profonda trasformazione. Secondo recenti stime, un terzo della popolazione mondiale nel corso della propria vita potrebbe trovarsi nella condizione di dover beneficiare di programmi di riabilitazione a causa di traumi o malattie. In questo scenario, l’impegno della Fondazione Don Gnocchi - riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico-IRCCS, in particolare per le sedi di Milano e Firenze - è orientato a sviluppare una serie di linee di ricerca traslazionali che diano sostegno e sviluppo ai percorsi riabilitativi, mediante l’integrazione di tecnologie di bioingegneria e di nanoscienza e tecnologie di robotica wearable per il recupero dei deficit e la riduzione delle condizioni di disabilità, anche attraverso soluzioni sempre più praticabili e accessibili a tutti.
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