Allestimenti suggestivi, testimonianze di ragazzi e... (Leggi tutto)
Vi scrivo per ringraziarvi ancora una volta dello splendido lavoro fatto in queste settimane. Costante regia organizzativa e umanità a fianco dei più fragili rappresentano le principali sfide quotidiane, che la Fondazione sta dimostrando di poter vincere.
Con orgoglio e in coerenza con i valori, mai come oggi, la nostra opera offre risposte concrete, si mette al fianco, si fa prossima nella rete di sostegno ai più deboli per rispondere ai bisogni dell’emergenza che il nostro Paese sta attraversando.
Al "Palazzolo" sono state aperte le porte di un nuovo reparto che accoglie i pazienti ritenuti clinicamente guariti dall’infezione da Coronavirus, dimessi dagli ospedali lombardi. In pratica, sosteniamo l’emergenza creando un vaso comunicante con le strutture pubbliche che sono in primissima linea per debellare le patologie conseguenti all’infezione da Covid-19. Si sta attrezzando con altrettanta dedizione un reparto di accoglienza presso l’IRCCS di Milano..
La situazione sta evolvendo rapidamente e sono certo che ognuno sarà in grado di dare il suo personale apporto, affinché si riesca a procedere con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. Qualsiasi segnale che avvertiamo a livello nazionale (e in particolare nelle regioni del Nord e Nord-Est) rappresenta lo specchio di quanto accade al nostro interno.
In particolare, invito tutti a continuare a osservare in modo attento e completo le procedure che abbiamo elaborato e attuato in materia di tutela di lavoratori, assistiti e di chiunque altro abbia contatti con la Fondazione, nella consapevolezza che ciò è essenziale per la salute di tutti; al riguardo, rimarco l’importanza del lavoro che le strutture deputate stanno facendo per garantire che le misure di tutela siano sempre aggiornate ed efficaci.
Comprendo come tutte queste alterazioni della quotidianità a cui non eravamo abituati possano creare un contesto lavorativo problematico, non solo da un punto di vista fisico, ma anche psicologico. L’emozione e la preoccupazione sono due stati psicologici naturali e umani che colpiscono tutti coloro che hanno un senso di responsabilità.
Vi ringrazio per avere superato voi stessi nell’attivare una serie di iniziative preziosissime che hanno consentito ai parenti e ai famigliari di continuare ad avere notizie sullo stato di salute dei loro cari. Aiuti concreti, autentici per non interrompere la relazione e favorire il dialogo.
Vi ringrazio perché nonostante il momento di difficoltà siamo rimasti una comunità coesa, restando costantemente in contatto attraverso una cabina di regia dove, soprattutto, la direzione medica sta ricoprendo un ruolo fondamentale per la circolazione delle informazioni relative ai presidi sanitari, e a come implementare processi, terapie ed organizzazione in stato di emergenza rispetto a quanto disposto dal Presidente del Consiglio e dai vari Governatori locali che di giorno in giorno cambiavano e spostavano il profilo regolatorio della Sanità, con le differenze tra regione e regione.
Nessuno oggi è in grado di indicare una prospettiva temporale del permanere di questo stato di emergenza così alto. Tutto quello che servirà per salvaguardare la nostra comunità di persone, sarà per me e per tutti i rappresentanti della nostra struttura una priorità imprescindibile.
Tra gli impegni che mi sono dato c’è la volontà di darvi un aggiornamento sistematico sulla situazione che viviamo al nostro interno al fine di condividere il periodo complesso ma anche per segnalare i successi che la nostra struttura è capace di cogliere. Solo così possiamo stringerci intorno alle nostre aree di maggior sofferenza e bisogno e provare a rimanere insieme, uniti nella cura.
A voi, ai vostri cari e alle vostre famiglie il mio incoraggiamento, saluto e ringraziamento.
Francesco Converti
Direttore generale
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