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Come esorcizzare le tante paure di questi giorni e nello stesso tempo coinvolgere e responsabilizzare i ragazzi con disabilità che frequentano i Centri della Fondazione sui corretti comportamenti da adottare per combattere la diffusione del Coronavirus? Come fare in modo che le norme igieniche da rispettare vengano comprese senza difficoltà e con naturalezza da tutti entrando a far parte della quotidianità?
Ci hanno pensato gli educatori del Centro "Vismara" di Milano della Fondazione Don Gnocchi che hanno coinvolto i ragazzi che frequentano il Centro Diurno Disabili nella traduzione, con il linguaggio della comunicazione aumentativa alternativa - che ben conoscono e che sono soliti utilizzare - del "decalogo" (emanato da Regione Lombardia) delle attenzioni da osservare per tutelarsi dal virus.
"Abbiamo subito sentito la necessità di abbattere le difficoltà di comunicazione - spiega Federica Imperiale, coordinatrice dei servizi del CDD Vismara - e ci siamo messi a lavorare trovando il linguaggio più adatto per spiegare quelle regole anche a chi ha maggior difficoltà, come i nostri ragazzi. Il lavoro è stato poi presentato al responsabile medico del Centro Diurno che ne ha valutato coerenza con l'originale, chiarezza ed efficacia".
È stato predisposto anche un piccolo fascicolo per ognuno dei ragazzi per ricordare, ogni mattina, le "buone prassi" da seguire. Con il linguaggio della comunicazione aumentativa i ragazzi sono riusciti ad interiorizzare le norme e non solo a farle proprie ma anche a ricordarle agli altri utenti del Centro, rimproverando chi non le rispetta.
Uno strumento molto utile che è diventato patrimonio di tutti perchè messo a disposizione degli altri Centri Diurni e Residenze Sanitarie Disabili della Fondazione.
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