Allestimenti suggestivi, testimonianze di ragazzi e... (Leggi tutto)
In luoghi piccoli e remoti ci sono persone capaci di rafforzare legami e illuminare con squarci di speranza comunità spesso prive di risposte ai principali bisogni sociali. Andrea Yolanda Cuasaluzan Rodriguez (nelle foto sotto), ragazza ecuadoregna di 28 anni, oriunda della comunità di Alto Tambo, piccolo comune rurale della provincia di Esmeraldas, rappresenta tutto questo.
Animata da forte senso di solidarietà e vivace spirito di iniziativa, che le permettono di arrivare direttamente al cuore delle persone della propria comunitá, Andrea ama trascorrere il proprio tempo libero in compagnia della figlia di 7 anni, senza tuttavia trascurare la passione per la lettura e il calcio.
Alto Tambo - 45 minuti in auto dal capoluogo cantonale di San Lorenzo - ha un clima gradevole e una popolazione che vive di allevamento, agricoltura e attivitá legate allo sfruttamento delle miniere d’oro. Gli unici servizi di riabilitazione e attenzione ai bisogni delle persone con disabilità sono offerti dalla Fondazione Don Gnocchi – presente da alcuni anni con un progetto di solidarietà internazionale - e dal partner locale "Cropeco".
Andrea ha concluso gli studi superiori una decina di anni fa, decidendo poi di trasferirsi a Ibarra, una delle città più sviluppate della zona, alla ricerca di opportunità di lavoro. La giovane età e la mancanza di esperienza non le hanno però permesso di raggiungere i propri obiettivi. Così ha deciso di tornare ad Alto Tambo, dove grazie a piccole attività commerciali ha potuto provvedere a sè stessa finchè il sindaco le ha offerto la possibilità di un servizio di volontariato con la Fondazione Don Gnocchi, che in quegli anni iniziava ad espandere le attività di sviluppo inclusivo su base comunitaria nel cantone di San Lorenzo.
Andrea ha accettato di buon grado l’opportunità e ha iniziato a spostarsi a San Lorenzo dove, grazie alla presenza di esperti e volontari di Fondazione, lei ed altre persone della comunità hanno avviato un percorso di formazione sui temi della disabilità che le ha condotte ad essere parte integrante dei progetti della “Don Gnocchi” nel Paese. Nel giro di qualche anno è stato infatti sottoscritto un accordo con il municipio rurale di Alto Tambo, grazie al quale Andrea ha assunto il ruolo di promotrice comunitaria di riferimento dei progetti di Fondazione nella propria comunità, diventando allo stesso tempo parte integrante dello staff tecnico dell’organizazzione.
Oggi Andrea è una persona formata sui temi della riabilitazione e del sostegno psico-sociale a persone con disabilità, rappresentando uno dei risultati piu tangibili e di impatto della presenza ventennale di Fondazione in Ecuador, avendo contribuito direttamente alla formazione di persone locali che oggi vantano un curriculum spendibile nel mondo del lavoro.
Lavorando come promotrice comunitaria nell’ambito del progetto che Fondazione sta portando avanti con il partner locale “Cropeco”, Andrea continua a fornire assistenza e supporto allo sviluppo della propria comunità. Nonostante non siano mancati ostacoli personali e situazioni dolorose a livello personale, non ha mai abbandonato il desiderio di studiare e non smette di lottare e di essere una donna resiliente. Da circa un anno sta realizzando uno dei suoi più grandi desideri: quello di continuare la formazione accademica perseguendo la carriera nell’ambito della gestione dello sviluppo familiare comunitario, direttamente legata ai suoi otto anni di lavoro con la Fondazione Don Gnocchi.
Un cammino che le ha consentito di credere sempre più in se stessa, rendendola capace di affrontare anche quelle situazioni dove temeva di non essere all’altezza e di rafforzare quei valori di umiltà e onesta che ha sempre professato.
La sua storia racconta le difficoltà che affrontano le comunità rurali dell’Ecuador, spesso disarmate contro sistemi che reprimono, modelli patriarcali e violenze intrafamiliari che si replicano, senso di abbandono e indifferenza che soffocano e tolgono ogni speranza per un futuro migliore.
Un futuro che invece Andrea ha ben chiaro: proseguire il lavoro accanto ai più fragili, continuando ad essere un prezioso punto di riferimento per la propria comunità.
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