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Il progetto a cui ha partecipato Fondazione Don Gnocchi “W@W - Wellness@Work” (Sistema personalizzabile per la tutela del benessere negli ambienti lavorativi), sviluppato con il contributo della Regione Toscana in partenariato con aziende ed enti di ricerca (SMARTEX, ERAM Consulting, Shinteck, Orthokey, Università di Firenze) è il vincitore nella categoria europea del 5° Concorso Risk Management promosso da “Sham” - mutua leader nel settore dell’assicurazione per la responsabilità civile sanitaria (gruppo Relyens) - con l’obiettivo di valorizzare e finanziare progetti innovativi e originali a favore della prevenzione dei rischi.
I vincitori sono stati annunciati oggi, in occasione del Patient Safety Day. La competizione è stata promossa da "Sham" a livello europeo per affrontare le sfide della prevenzione e della gestione del rischio e ha visto candidati ben 155 progetti. Partner dell'iniziativa per l'Italia, Federsanità Anci, Aris, Aiop, Associazione italiana ospedalità privata.
Proposto nella categoria “Prendersi cura di chi si prende cura di noi”, il progetto ha sviluppato e implementato un’innovativa piattaforma tecnologica per il monitoraggio del benessere psico-fisico del lavoratore, costituita da un sistema di sensori indossabili e da un sistema di gestione dell'informazione che permettono l'acquisizione, l'elaborazione, l'analisi e il monitoraggio di dati e parametri fisiologici (attività cardiopolmonare, postura, eventuali movimenti ciclici e ripetuti…), correlabili a situazioni di stress psicofisico e di impegno biomeccanico, applicabile a diverse categorie di lavoratori. Nello specifico, l'attività sperimentale ha coinvolto un gruppo di fisioterapisti dell'IRCCS “Don Gnocchi” di FIRENZE, impegnati sia nei reparti di riabilitazione intensiva che nel settore della riabilitazione ambulatoriale.
«Numerose ricerche – spiega Federica Vannetti, bioingegnere della Fondazione Don Gnocchi e referente del progetto - hanno dimostrato che l’assenza di benessere nell’ambiente lavorativo può avere effetti negativi, sia per la salute del lavoratore che in termini d’incidenti causati da errore umano. Le risorse tecnologiche oggi disponibili permettono di sviluppare sistemi e servizi in grado di supportare azioni volte ad arginare tale fenomeno. Il progetto Wellness@Work ha l’obiettivo di implementare una piattaforma di monitoraggio dei lavoratori mediante l’uso di indumenti intelligenti sensorizzati connessi tramite app mobile a sistemi cloud in grado di elaborare e analizzare i dati e gestirne il monitoraggio da remoto, generando così un “servizio” utile sia al lavoratore che all'organizzazione a cui appartiene, per contrastare le situazioni di eccessivo rischio psico-fisico».
Laura Dimunno e Federica Vannetti con presidente e direttore generale dopo la consegna del premio
«Il nostro obiettivo – aggiunge Laura Dimunno, responsabile del Dipartimento di Prevenzione, Salute, Sicurezza e Ambiente della Fondazione, che ha collaborato al progetto – è stato quello di supportare la qualità e l’efficacia dei processi lavorativi fornendo uno strumento innovativo per il monitoraggio delle condizioni fisiologiche e psicologiche dei lavoratori. Il tutto per individuare preventivamente cause di malessere sia fisico sia psichico e incidere sull’efficienza dell’organizzazione, in particolare in quegli ambiti dove le conseguenze di uno stato di malessere del singolo operatore o di un team possono ricadere direttamente sui pazienti».
Il sistema sviluppato è potenzialmente adattabile al monitoraggio dello stress psico-fisico e biomeccanico di tutte le figure coinvolte nei percorsi di assistenza e cura dei pazienti, come ad esempio medici, infermieri, OSS, tecnici... La piattaforma consente di ottenere feedback in grado di fornire al lavoratore e all'organizzazione, indicazioni oggettive sulle condizioni lavorative utili per verificare e, dove necessario, migliorare il benessere e l’efficienza lavorativa, identificando i contesti più critici e programmando interventi per ridurre i comportamenti a rischio.
Lo stress è il secondo tra i problemi di salute legato all'attività lavorativa e nei 28 Stati membri dell'Unione Europea colpisce quasi un lavoratore su quattro. Più della metà delle giornate lavorative perse è dovuta a stress e per sette lavoratori italiani su dieci le cause più comuni sono legate alla riorganizzazione del lavoro, al carico e alle ore di lavoro
Secondo l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA), i rischi psicosociali e lo stress lavoro-correlato rappresentano una delle sfide principali con cui è necessario confrontarsi nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro in quanto hanno considerevoli ripercussioni sulla salute delle singole persone, ma anche su quella delle imprese e delle economie nazionali.
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