Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Il Servizio Volontariato è parte integrante della struttura organizzativa della Fondazione e rappresenta un ambito d’azione ben definito, da valorizzare e potenziare, in continuità con quanto ribadito dallo Statuto: «La Fondazione valorizza l'opera del volontariato ed offre occasioni di gratuità e di liberalità».
Approvate dal Consiglio di Amministrazione, le Linee Guida 2018/2021 sul Volontariato non solo ribadiscono - attraverso un piano quadriennale – i principi ispiratori che sottendono al servizio, offrendone una visione d’insieme, ma tracciano e delineano gli impegni progettuali da realizzare nel breve e nel più lungo periodo.
«Voglio esprimere a nome di tutti i referenti dei volontari che operano nei Centri - spiega Lino Lacagnina (nella foto), responsabile del Servizio Volontariato, Servizio Civile e Progetti Speciali della Fondazione - la soddisfazione per questa significativa presa di coscienza del ruolo essenziale che i volontari hanno nella realizzazione della mission di Fondazione. In tutti noi vi è ora la consapevolezza della responsabilità e dell’impegno che ci viene richiesto per trasformare le Linee Guida in azioni concrete capaci di permeare il lavoro di tutti in autentica cultura della gratuità e della prossimità».
Il volontariato ha sempre rivestito una presenza significativa in Fondazione Don Gnocchi. È però nel 2011 che si rende necessaria un’azione di coordinamento, non solo per rilevare le varie esperienze attive nei Centri, ma anche per sistematizzare alcuni processi in atto, con l’obiettivo di creare un unico progetto specifico, di diffusione dei valori e delle pratiche del volontariato all’interno dei Centri.
Le Linee Guida approvate testimoniano la volontà della Fondazione di continuare a far vivere il progetto volontariato sviluppato dopo il 2011 e successivamente elevato al ruolo di Servizio, ricalibrando gli obiettivi su nuove progettualità e ulteriori ambiti di intervento. Ecco i nuovi obiettivi.
Questo obiettivo rappresenta il nuovo paradigma del volontariato in Fondazione. Considerare i volontari come destinatari del lavoro che ogni giorno viene svolto dagli altri operatori è un concetto che cambia i parametri culturali di riferimento. Ma questo non basta se non si sviluppano azioni e non si individuano gli strumenti metodologici adatti a creare un clima favorevole per far sentire i volontari parte integrante e coprotagonisti dell’organizzazione. Avere cura dei volontari aiutandoli a rinforzare la loro vocazione, coinvolgerli nella fase di ideazione e progettazione del lavoro, accompagnarli nella crescita attraverso la formazione diventano dunque azioni indispensabili perché tutti gli operatori di Fondazione colgano il senso della presenza dei volontari ai fini della realizzazione della mission.
Il nuovo Servizio afferisce alla Direzione Affari Istituzionali ed è guidato da un responsabile. Tutti i Centri della Fondazione si dovranno dotare di un referente e di un coordinatore per il volontariato. Le Linee Guida non mancano di delineare e definire le caratteristiche e i compiti delle figure professionali coinvolte, compiti che non possono prescindere da qualità quali capacità di ascolto, di creare relazioni, di comunicazione vivace e proattiva, di organizzazione, nonché capacità di gestione del gruppo e predisposizione alla collaborazione.
Le azioni da intraprendere sono davvero molteplici e vanno dalla proposta di pubblicazione di un “Libro Bianco sul Volontariato in Fondazione”, alla valorizzazione della Giornata Mondiale del Volontariato, alla creazione di strumenti per promuovere l’attività.
Il volontario deve essere formato e informato e portato a riflettere sull’importanza più dell’“essere” che del “fare”. È vero che i volontari sono chiamati a rendere un servizio alla Fondazione, ma altrettanto vero è che anche la Fondazione è chiamata a un servizio ai volontari attraverso momenti di formazioni specifici utili a valorizzare l’attività dei volontari, a far riflettere sulle motivazioni soggettive del ruolo e ad accrescere competenze relazionali e metodologiche. La definizione di regole comuni per tutti i Centri rispetto agli aspetti formativi e la programmazione di diversi percorsi a seconda dei destinatari appaiono passi fondamentali da compiere per riuscire nell’intento.
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