Allestimenti suggestivi, testimonianze di ragazzi e... (Leggi tutto)
Un’intera sessione curata dalla Fondazione Don Gnocchi, sul tema “Il futuro della riabilitazione e dell’assistenza per pazienti cronici”, ha caratterizzato la mattinata di oggi del XXII Convegno Nazionale di pastorale della salute promosso dalla CEI, in programma in modalità on line fino al 13 maggio prossimo. Filo conduttore del convegno è “Gustare la vita, curare le relazioni”. (LEGGI QUI IL PROGRAMMA COMPLETO)
«Nel cammino alla riscoperta del significato che i sensi possono offrire alla pastorale della salute – spiega l’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana –, il convegno affronta il tema del gusto. Sedersi alla stessa tavola, oltre che ad assaporare insieme il cibo, vuol dire condividere la propria vita. Per lasciare una traccia della sua presenza nel mondo attraverso i secoli, il Signore Gesù scelse un banchetto simbolo di un sacrificio dal quale nasce la fraternità. La pastorale della salute recupera, con questo appuntamento, lo spirito fondamentale della sua missione: riportare tutti ad un’unica mensa. Insieme ritrovare quel gusto per la vita che rende forti nell’affrontare le avversità. La cura delle buone relazioni che diventano sananti è lo strumento per realizzare questo obiettivo».
La sessione curata dalla Fondazione, nella mattinata di martedì 4 maggio, è stata introdotta da Francesco Bombelli, presidente di HCM Italia, sul tema “Il ruolo delle professioni infermieristiche in un sistema sanitario in cambiamento”.
Dall'alto: Fabrizio Giunco, Irene Aprile, Ivana Olivieri, Silvia Galeri, Lorenzo Brambilla e don Vincenzo Barbante
Sono poi seguiti gli interventi di Fabrizio Giunco (Dipartimento Cronicità, “Invecchiamento delle popolazioni e nuove complessità. La sfida della cronicità”), di Irene Aprile (Dipartimento di Riabilitazione Neuromotoria, “Riabilitare una funzione, riabilitare la persona: un’esperienza al tempo del Covid”), Ivana Olivieri (Dipartimento di Neuropsichiatria e Riabilitazione dell’Età evolutiva, “La presa in carico della disabilità complessa in età evolutiva: la centralità della famiglia tra nuovi bisogni e nuove sfide”), Silvia Galeri (Dipartimento di Cura e Riabilitazione delle Gravi Cerebrolesioni Acquisite, “Prendersi cura degli esiti delle gravi lesioni cerebrali acquisite. Con le persone, con le famiglie”) e Lorenzo Brambilla (Dipartimento di Riabilitazione Cardiorespiratoria e direttore medico e socioassistenziale della Fondazione, “La presa in carico riabilitativa del paziente cardio-respiratorio. Lo stato dell’arte”).
Ha concluso i lavori il presidente della Fondazione Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante.
Tra le altre sessioni tematiche del convegno, “Il futuro della disabilità: come costruirlo. La bellezza della vita”; “Autismo e relazioni: tracciare insieme percorsi di crescita della persona”; “Povertà sanitaria e vaccini: in Italia, come ai confini del mondo, la cultura del dono può rinnovare la società”, “Le cure palliative tra consapevolezza e speranza”; “La spiritualità nel tempo della malattia”.
Un altro contributo "Don Gnocchi" al convegno nazionale CEI è quello del dottor Flavio Cimorelli, del Dipartimento di Neuropsichiatria e Riabilitazione dell’Età evolutiva, che interverrà domani, mercoledì, alla sessione "Autismo e relazioni: tracciare insieme percorsi di crescita della persona" sul tema "Il tavolo Autismo nell'ambito di lavoro ambulatoriale e semiresidenziale".
La partecipazione ai lavori è gratuita e prevede due forme di interazione: quella partecipativa, con la possibilità di vedere e ascoltare le sessioni convegnistiche dalla piattaforma YouTube, potendo porre delle domande via chat, e quella interattiva, con possibilità di collegarsi in video conferenza e interagire con i relatori (in questo caso è richiesta una iscrizione iniziale e l’installazione sul proprio pc del software dedicato).
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