Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Natura, arte, musica, socializzazione, integrazione: questi gli ingredienti di un’iniziativa senza precedenti che si è svolta sabato 10 giugno alla “La Marrana Arte Ambientale” di Montemarcello, nel comune di Ameglia (La Spezia) a un passo dalle Cinqueterre.
L’evento, dal titolo “Percorsi nell’arte e nella musica”, patrocinato dalla Regione Liguria e dall’Ente Parco di Montemarcell-Magra-Vara, era rivolto ad alcuni pazienti con disabilità del Polo riabilitativo del Levante Ligure della Fondazione Don Gnocchi di La Spezia e loro famigliari, operatori della struttura, volontari e giovani del Servizio Civile Universale, volontari del CAI (Club Alpino Italiano) e ha visto la partecipazione anche dell’assessore regionale alle Politiche socio-sanitarie e al Terzo Settore Giacomo Raul Giampedrone, del direttore generale dell’Ente Parco di Montemarcello-Magra-Vara Federico Marenco e del direttore del Conservatorio “Giacomo Puccini” di La Spezia Giuseppe Bruno.
Grazia e Gianni Bolongaro, fondatori e anima della Marrana, hanno aperto le porte del parco, uno spazio espositivo che raccoglie opere e installazioni di artisti di fama internazionale con particolare attenzione del rapporto tra opera d’arte e ambiente, per una visita del tutto particolare, con finalità non solo artistiche, ma anche riabilitative. Ad arricchire la fruizione delle opere, alcuni momenti musicali di allievi ed ex allievi del Conservatorio “Giacomo Puccini” di La Spezia che già in diverse occasioni si sono esibiti presso il Centro “Don Gnocchi” a favore di pazienti e operatori.
«Siamo stati molto lieti di poter partecipare a questo importante progetto della Fondazione Don Gnocchi – hanno commentato Grazia e Gianni Bolongaro – per contribuire al recupero delle persone non autosufficienti, dando la possibilità di entrare in contatto fisico ed emozionale con opere dell’arte contemporanea. Lo stimolo che un’opera d’arte dà può essere utile sia nel recupero di una propria sensibilità che per riavvicinarsi alla normalità della propria vita quotidiano».
«Arte, musica, cultura sono espressioni terapeutiche in se stesse – ha aggiunto Martina Iardella, psicologa e responsabile di struttura del Polo "Don Gnocchi" di La Spezia – per cui, nel momento in cui ci viene tolto qualcosa per la malattia o la disabilità, queste espressioni ci aiutano a recuperare ciò che è perduto. Grazie a esperienze di questo tipo, i nostri pazienti riescono ad avere un riavvicinamento alla vita di tutti i giorni e grazie ai volontari del Cai e alle Jolette hanno avuto la possibilità di fare un’esperienza che altrimenti non sarebbe stata loro possibile».
Nella foto, da sinistra: Federico Marenco, Grazia Bolongaro, Giacomo Raul Giampedrone, Martina Iardella, Gianni Bolongaro
La visita rientrava nel contesto del progetto “Un sentiero per tutti”, frutto della collaborazione con la sezione Cai di La Spezia a seguito di una convenzione sottoscritta nell’ottobre dello scorso anno, finalizzata allo sviluppo della “montagnaterapia” come risorsa e strumento per la salute, il benessere e l’inclusione di persone affette da disabilità acquisite. La convenzione prevedeva la realizzazione di un progetto di Montagnaterapia personalizzato, inserito nei percorsi riabilitativi di pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite ritenuti idonei, del Polo spezzino della Fondazione Don Gnocchi, con un programma di escursioni con uno speciale ausilio da fuoristrada, la “Jolette”, una carrozzina monoruota condotta da guide alpine esperte del Cai e utilizzabile su sentirei di montagna non particolarmente scoscesi o impervi.
E le Jolette sono state appunto utilizzate per condurre i pazienti parzialmente non autosufficienti nel percorso individuato all’interno della Marrana, con la guida e le spiegazioni di Gianni Bolongaro e di Ilaria Mazzoni una guida esperta della struttura, così da avere un contatto molto ravvicinato con le opere artistiche, fin quasi a toccarle.
Grande soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa anche dall’assessore regionale Giacomo Raul Giampedrone: «La collaborazione con il Cai, l’Ente Parco e la grande generosità della famiglia Bolongaro della Marrana ha permesso di dare vita a un evento come questo, e di dare così la possibilità a tutte le persone ricoverate, e alle loro famiglie, di poter vivere un’esperienza unica: in questo meraviglioso museo a cielo aperto credo sia facile capire quali sia il grande potere emozionale ed esperienziale di arte e natura vissute insieme. Come Regione siamo felici di promuovere attività come questa e ci auguriamo di poter partecipare e sostenere future iniziative».
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