Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
È stata sottoscritta oggi, 28 ottobre, la convenzione tra il Polo riabilitativo del Levante ligure di La Spezia della Fondazione Don Gnocchi e la sezione locale del CAI (Club Alpino Italiano) per lo sviluppo della “montagna-terapia” come risorsa e strumento per la salute, il benessere e l’inclusione di persone affette da disabilità acquisite. La convenzione prevede la realizzazione di un progetto di montagna-terapia personalizzato, inserito nei percorsi riabilitativi di pazienti con Gravi Cerebrolesioni Acquisite ritenuti idonei, assistiti al Centro spezzino della Fondazione.
Il CAI, attraverso propri volontari, condurrà un’attività didattico-formativa rivolta ai pazienti su argomenti inerenti l’ambiente montano e organizzerà escursioni con pazienti con disabilità fisiche e cognitive, parzialmente autosufficienti. Le escursioni saranno effettuate con uno speciale ausilio da fuoristrada, la “Jolette”, una carrozzina monoruota condotta da accompagnatori esperti del CAI e utilizzabile su sentirei di montagna non particolarmente scoscesi o impervi.
Martina Iardella, responsabile del Polo "Don Gnocchi" di La Spezia e Alessandro Bacchioni, presidente CAI
La collaborazione comprenderà, da una parte l’individuazione e la segnalazione al CAI, di pazienti interessati alle escursioni e che potrebbero trarre giovamento dall’iniziativa; dall’altra, una consulenza nella corretta taratura della Jolette sulle caratteristiche del paziente stesso. Da parte della Fondazione Don Gnocchi, il progetto è gestito dal servizio di psicologia clinica e dal Servizio Informazione e Valutazione Ausili (SIVA).
«L’iniziativa – spiega Antonello D’Amato, psicologo di struttura e portavoce del team di progetto - ha una valenza sociale, perché supera le barriere architettoniche, consentendo a persone con difficoltà di movimento l’esperienza di un’escursione in montagna, con tutti i vantaggi che questo comporta, nel senso della socializzazione e dello sviluppo delle autonomie».
Già nei mesi scorsi erano stati effettuati dei test presso il Polo riabilitativo di La Spezia con due pazienti del Day Hospital, operatori della Fondazione e volontari del CAI allo scopo di verificare sul campo l’usabilità dell’ausilio e la corretta postura del paziente trasportato. Successivamente il test era stato ripetuto su un sentiero di montagna con un paziente.
«Le competenze che il Club Alpino Italiano della Spezia è in grado di mettere in campo sono molteplici – commenta il presidente della Sezione CAI della Spezia, Alessandro Bacchioni -. Da anni svolgiamo attività di montagnaterapia a vantaggio di persone con disabilità psichiche e soggetti con problemi di dipendenza patologica attraverso programmi annuali di uscite in ambiente montano, incontri, lezioni (anche attraverso un protocollo d’intesa con il Consorzio Campo del Vescovo). Negli ultimi anni inoltre abbiamo iniziato ad utilizzare la Jolette nell’ambito del Progetto “Un sentiero per tutti”, che consente ai disabili motori di effettuare escursioni sui sentieri di montagna. Alcuni volontari della nostra Sezione, preparati alla conduzione degli ausili per sentieri e predisposti al contatto con persone disabili, hanno realizzato una ricerca tra i percorsi locali della Rete escursionistica Ligure (REL) idonei allo sviluppo del progetto nel rispetto dei principi fondanti del CAI, tra i quali la promozione e la tutela dell’ambiente montano e il rispetto dei valori sottesi alla solidarietà, all’inclusione sociale ed alla cooperazione. Da qui si evince il grande interesse nel consolidare forme di collaborazione con Enti ed Istituzioni come la Fondazione Don Gnocchi per promuovere l’utilizzo della montagna per la salute».
«La collaborazione con il CAI della Spezia era iniziata nel 2018 con la presentazione di Jolette – ricorda la dottoressa Martina Iardella responsabile di struttura del Polo riabilitativo -. Nel progetto era stata poi coinvolta anche l’ASL 5 per organizzare un corso per educatori, fisioterapisti e infermieri, poi rinviato a causa della pandemia. La collaborazione con il CAI di La Spezia non si è però interrotta e di recente abbiamo collaborato insieme per studiare gli adattamenti dell’ausilio per renderlo accessibile a più persone disabili possibili. È stato un efficace gioco di squadra che ha portato a proporre ad alcuni nostri pazienti del Day Hospital le escursioni, insieme ai loro famigliari, al dottor D’Amato e ai volontari CAI, con un riscontro molto positivo. Da qui la decisione di sancire a livello istituzionale questa collaborazione attraverso un'apposita convenzione».
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