Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Cordoglio e commozione anche in Fondazione Don Gnocchi per la scomparsa del cardinale Dionigi Tettamanzi, 83 anni, arcivescovo emerito di Milano, avvenuta sabato 5 agosto a Villa Sacro Cuore di Triuggio, dove risiedeva da quando, nel 2011, aveva lasciato il governo pastorale della Diocesi.
Il presidente, don Vincenzo Barbante, il presidente onorario, mons. Angelo Bazzari e il Consiglio di Amministrazione hanno voluto esprimere in un messaggio il dolore dell'intera famiglia della "Don Gnocchi", ricordandone «la grande figura di pastore, guida sapiente e riferimento costante per quanti operano sulle frontiere della sofferenza e della fragilità. Dal cielo insieme al Beato Don Gnocchi continui a sostenerci nel declinare con coerenza il messaggio ideale e operativo lasciatoci in eredità dal nostro fondatore».
Rappresentanti della Fondazione hanno partecipato ai solenni funerali, celebrati martedì 8 agosto in Duomo dal cardinale Angelo Scola.
«La morte di questo uomo amabile ed amato, come l'ha definito Papa Francesco nel suo messaggio - ha detto Scola - non è una sconfitta della vita. Al contrario, ne è la pienezza. La sua morte è una vittoria».
Tanti gli appuntamenti significativi per la Fondazione Don Gnocchi che hanno potuto contare sull'affettuosa presenza del cardinale Tettamanzi. In ogni occasione non sono mancate carezze e parole di incoraggiamento e sostegno per malati, disabili e persone sofferenti.
Indimenticabile e preziosa la sollecitudine con la quale l'allora arcivescovo di Milano aveva seguito e accompagnato le fasi decisive del processo di canonizzazione di don Gnocchi, dalla chiusura della sessione straordinaria per l'analisi del presunto evento miracoloso alla solenne celebrazione di beatificazione in piazza Duomo, da lui presieduta domenica 25 ottobre 2009.
«Al mondo moderno - disse nell'omelia il cardinale Tettamanzi - don Carlo augurava un tempo nuovo, un nuovo tipo di umanità; augurava la personalità cristiana, cioè "cristianesimo e cristiani attivi, ottimisti, sereni, concreti e profondamente umani; che guardano al mondo, non più come a un nemico da abbattere o da fuggire, ma come a un (figlio) prodigo da conquistare e redimere con l'amore...". Sono parole preziose anche per noi: amiamo il nostro tempo; impegniamoci nel nostro mondo; portiamo in tutti gli ambienti della nostra vita le speranze umane e la "speranza grande" che ci viene da Cristo, il vincitore della morte e di ogni male».
L'anno successivo, nel primo anniversario di beatificazione, il cardinale Tettamanzi consacrò la nuova chiesa intitolata al beato don Gnocchi, realizzata dalla Fondazione accanto al Centro IRCCS "S. Maria Nascente" di Milano e poi eretta dal cardinale Scola a santuario diocesano.
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