Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
«Visitando il “Polo Specialistico Riabilitativo” della Fondazione Don Gnocchi di San’Angelo dei Lombardi abbiamo avuto l'opportunità di incontrare il personale e visionare il lavoro e l'attenzione che esprimono in ogni momento nei confronti dei pazienti. Ci hanno commosso l’affetto e l’empatia che risaltano nel loro agire, abbiamo sentito la dedizione verso il prossimo che ispira anche la nostra scelta di servizio come scout. Vi ringraziamo per l'accoglienza che ci avete dato e per l’opportunità di crescere come capi scout e come persone...».
Sono le parole di ringraziamento che la struttura irpina della Fondazione ha ricevuto dal capo scout formatore dell’Agesci, Giulio Lora, per la visita al Centro che nei giorni scorsi ha visto protagonisti tre capi scout, Roberta, Camilla e Federico, provenienti rispettivamente da Salerno, Pescara e Firenze, che si trovavano a Rocca San Felice (un paese a poca distanza da Sant’Angelo) per una settimana di formazione dell’Agesci denominata “Campo di Formazione Associativa”, dedicata al tema “Come essere capi e mettersi al servizio degli altri”. La Fondazione Don Gnocchi ha aperto volentieri le proprie porte ai capi scout, dopo che da parte loro era emersa la volontà di vivere in questa settimana formativa anche un’esperienza di incontro con la fragilità e sono stati così accolti da Biagio Campana, responsabile del Polo di Sant’Angelo, e Rita Mosca, coordinatrice dell’area riabilitativa.
«Sono arrivati a piedi da Rocca San Felice, portando ciascuno uno zaino con la Bibbia, un brano della Parola di Dio su cui meditare, dell’acqua, una mela e l’occorrente per passare una notte anche all’aperto - racconta Rita -. La loro esperienza, chiamata “Hike”, comprendeva la conoscenza di alcune realtà del territorio, tra cui la nostra struttura, con lo scopo di incontrare gli operatori e i pazienti. Dopo l’accoglienza e le presentazioni, hanno potuto conoscere i vari reparti e gli operatori in servizio. Nel corso della mattinata ho avuto modo di raccontare loro della nostra struttura e delle attività che svolgiamo, di parlare della Fondazione e della figura del beato don Carlo Gnocchi, anche attraverso filmati storici e aneddoti della sua vita. Insieme ai ragazzi del Servizio civile, gli scout hanno conosciuto i pazienti, interagito con loro, nell’ottica dello spirito di servizio, di accoglienza e di impegno verso il prossimo, calandosi così nel concreto della nostra mission».
Al termine della giornata, esausti ma felici, gli scout sono stati ospitati da un fisioterapista per la notte e il mattino successivo sono tornati in struttura per salutare e ringraziare prima di raggiungere gli altri gruppi scout.
«È stata un’esperienza davvero molto coinvolgente - conclude Rita Mosca -: la loro essenzialità e il concentrarsi anche solo per un giorno sulla nostra realtà, è stata per noi un richiamo a riscoprire l’essenza del nostro servizio verso i più fragili. Da parte nostra, speriamo di essere riusciti a trasmettere il cuore e le ragioni della nostra attività, a partire dal mandato di don Carlo: abbiamo gettato un piccolo seme, che sicuramente porterà frutto».
E il miglior suggello alla bontà di questa iniziativa è rappresentato dal ringraziamento che nei giorni seguenti gli scout hanno fatto pervenire alla Fondazione: «Questa esperienza al Polo Don Gnocchi di Sant’Angelo ci ha fa sentire accolti e allo stesso tempo riflettere sulla importanza del prossimo. Ci siamo sentiti amati e parte di qualcosa che fino ad ora non conoscevamo. Un grandissimo abbraccio e, come usiamo augurare noi, “buona strada”...».
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