I riconoscimenti – grazie al generoso contributo dell’Ana... (Leggi tutto)
Il “Report 2016” (Bilancio di Missione) della Fondazione Don Gnocchi raccoglie i dati più significativi dell’Opera istituita nel secondo dopoguerra dal beato don Gnocchi, con i risultati raggiunti, i progetti realizzati e i momenti più significativi che hanno caratterizzato l’esercizio 2016. Ne emerge una fotografia estremamente dettagliata di una realtà vasta e complessa, oggi leader nel Paese nel settore della riabilitazione, con quasi 70 anni di storia alle spalle ma sempre attenta a rispondere sempre più e meglio ai bisogni di salute delle persone più fragili.
Di tutto rispetto la realtà fotografata dal “Report 2016”: 28 Centri residenziali - con 3.718 posti letto accreditati ed operativi di degenza piena e day hospital - e 27 strutture ambulatoriali in 9 regioni d’Italia e circa 5.600 operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali (affiancati da 525 volontari e 56 fra sacerdoti e suore al servizio dei Centri) per accogliere, curare e assistere oltre 9 mila persone al giorno, tra bambini e ragazzi con disabilità congenite o acquisite, pazienti di ogni età che necessitano di riabilitazione in ambito neuromotorio o cardiorespiratorio, anziani non autosufficienti, malati oncologici terminali, persone con gravi cerebrolesioni acquisite o in stato vegetativo persistente.
Spigolando tra i numeri del Report, sono 11.543 i pazienti ricoverati in regime di degenza ospedaliera, 7.562 i pazienti sottoposti a trattamenti riabilitativi extraospedalieri, 4.431 le persone assistite in ambito socio-assistenziale (anziani in Rsa, pazienti negli hospice…), 590 le persone assistite nelle diverse strutture socio-assistenziali per disabili, 2.485 le persone beneficiarie di servizi in varia forma realizzati nei progetti di solidarietà internazionale. E ancora: oltre 160.000 le persone destinatarie delle varie comunicazioni della Don Gnocchi, cartacee, web e sui social network, oltre 20.000 le persone che nel 2016 hanno sostenuto con donazioni e lasciti l’attività della Fondazione.
Importanti anche i numeri che misurano l’attività di ricerca scientifica della Fondazione, riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) segnatamente per le strutture di Milano e Firenze: nel 2016 sono stati condotti 162 progetti di ricerca, che hanno dato luogo a 242 pubblicazioni su riviste specializzate di settore, raggiungendo un Impact Factor Normalizzato pari a 908,3. Sono ben 74 i rapporti di collaborazione scientifica con Enti-Università nazionali ed internazionali. Per quanto riguarda la formazione, 312 sono stati gli eventi realizzati (metà dei quali con crediti ECM), con quasi 60 mila ore di formazione erogate, con 7.740 i partecipanti a eventi formativi e 579 studenti iscritti ai sette corsi di laurea triennale per le professioni sanitarie (in convenzione con l’Università degli Studi di Milano) con sede di didattica e tirocinio in Fondazione.
Passando ai risultati economici, il valore della produzione si è attestato attorno ai 269 milioni di euro, con quasi 6 milioni di euro derivanti da donazioni, lasciti ed eredità.
«Il Report si propone di illustrare in modo ampio e dettagliato il lavoro compiuto dalla Fondazione Don Gnocchi nel corso dell’anno 2016 - commenta il presidente della Fondazione, don Vincenzo Barbante -. Ricordo, in particolare, che a dicembre è avvenuto l’insediamento di parte del nuovo Consiglio di amministrazione: agli amministratori giunti al termine del loro mandato desidero esprimere il ringraziamento di tutta la Fondazione per l’intenso lavoro svolto e un grazie affettuoso e fraterno a monsignor Angelo Bazzari, ora presidente onorario, per il generoso contributo umano e spirituale offerto nel corso dei tanti anni alla guida dell’opera di don Gnocchi, del cui messaggio si è reso sapiente testimone. I positivi risultati conseguiti nel corso del 2016 confermano la bontà delle scelte strategiche operate e la determinazione applicata nella gestione corrente, costantemente attenta a quel principio di sostenibilità economico-finanziaria indispensabile per garantire non solo la continuità delle attività in essere, ma il loro sviluppo futuro».
«L’augurio che era stato rivolto a tutta la Fondazione nel Report 2015 – sottolinea il consigliere delegato, Marco Campari -, cioè quello di superare uniti le prossime sfide”, ha trovato nel personale della Fondazione un terreno estremamente fertile per il conseguimento degli obiettivi indicati nel Piano Industriale 2015-2019. I risultati raggiunti nell’anno 2016 anticipano infatti quelli previsti per gli anni successivi e tutto ciò grazie alla crescente collaborazione con i responsabili dei Presìdi, con i capi intermedi e con gli operatori tutti, che hanno saputo trasmettere ai “clienti” della Fondazione quel profondo senso di umanità che è alla base della nostra missione… Il superamento di situazioni critiche presenti nel recente passato ci fa guardare con ottimismo ai traguardi futuri, grazie anche e soprattutto alla disponibilità al cambiamento dimostrata da tutto il personale, al quale va il mio più sentito ringraziamento».
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