Allestimenti suggestivi, testimonianze di ragazzi e... (Leggi tutto)
«La ricerca scientifica è oggi più che mai fondamentale per fornire alle persone più fragili una migliore qualità di vita. Tutte le drammatiche vicende legate all’emergenza Covid hanno dimostrato come ci sia bisogno di investire in nuovi metodi di diagnosi e cura. Questo è uno dei campi in cui risulta costantemente impegnata la Fondazione Don Gnocchi…».
Così si è espresso il presidente della Fondazione Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante, partecipando, in qualità di membro del Comitato d’onore, alla sesta edizione del congresso scientifico “Nanoinnovation 2021”, tenutosi dal 21 al 24 settembre presso la facoltà di ingegneria civile e industriale dell’Università “La Sapienza” di Roma, con numerose sessioni in frequenza e in modalità remota.
L’evento, promosso dall’Associazione italiana per la ricerca industriale (Airi) e dall’Associazione “NanoItaly”, ha visto anche la Fondazione Don Gnocchi tra gli organizzatori. “NanoInnovation” rappresenta l’evento nazionale di riferimento per la vasta e multidisciplinare comunità coinvolta nello studio e sviluppo di micro e nanotecnologie e nella loro integrazione con altre tecnologie abilitanti in tutti i campi di applicazione.
In particolare, hanno partecipato ai lavori la dottoressa Marzia Bedoni, responsabile del LABION (laboratorio di biofotonica clinica e nanomedicina) del Centro Irccs “S. Maria Nascente” Fondazione Don Gnocchi di Milano e il dottor Furio Gramatica (entrambi nella foto), direttore Sviluppo e Innovazione della Fondazione Don Gnocchi, che nel complesso hanno presieduto tre workshop riguardanti gli approcci innovativi per fronteggiare le esigenze cliniche non soddisfatte, con approfondimenti in particolare sulle nuove nanotecnologie, sulla loro applicazione nel contesto clinico e con un focus specifico sugli aspetti traslazionali.
«Considerando che le malattie croniche sono caratterizzate da un alto livello di eterogeneità – hanno sottolineato nei loro interventi Marzia Bedoni e Furio Gramatica -, l'utilizzo di tecnologie estremamente specifiche e sensibili, basate sulla nanobiofotonica, permette di identificare nuovi biomarcatori e valutare in modo efficace e personalizzato i risultati della riabilitazione, come appunto stiamo facendo alla Fondazione Don Gnocchi».
L’edizione 2021 di “NanoInnovation” ha visto ancora una volta un grande numero di partecipanti provenienti da un contesto internazionale, con decine di relatori in simposi tematici e workshop con numerose opportunità di cooperazione. Si è trattato di un appuntamento al quale ha contribuito la maggior parte dei principali attori nazionali e privati di ricerca nel settore delle nanotecnologie, con temi che quest’anno in particolare si sono concentrati sui nanomateriali e nano-dispositivi alle nano-biotecnologie: dalla salute, alla sicurezza ambientale ed energetica; dai tessuti intelligenti, alla tecnologia quantistica e alla produzione 3D.
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