Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Originalissima festa dei nonni, all’insegna della lettura e della cultura, quella che si è svolta il 3 ottobre, al Centro “S. Maria al Monte” Fondazione Don Gnocchi di Malnate (Va). Protagonisti gli anziani ospiti della struttura, che a completamento del progetto di letture animate “Il racconto che incanta”, avviato a inizio 2023 dalla volontaria Raffaella e dal servizio animazione, è scaturito il 3 ottobre in una piccola esibizione avente per protagonista nientemeno che Italo Calvino: nell’anno del centenario della sua nascita, si è infatti scelto di rendergli omaggio attraverso la lettura animata delle “Fiabe italiane”, raccolta di racconti della tradizione popolare che Calvino ha tradotto in lingua dai vari dialetti regionali e che ha consentito di raccogliere spunti di riflessione adatti alle capacità degli ospiti del Centro della Fondazione.
«La Festa dei nonni – commenta Claudia Lucato, coordinatrice del Servizio socio-educativo e volontariato del Centro di Malnate – è stata molto bella e originale e le letture animate che abbiamo sviluppato insieme ai nostri ospiti rappresentano un’iniziativa davvero degna di nota, segno della circolarità e del pensiero che gli operatori del Centro hanno messo in campo nella realizzazione di un percorso che ha visto protagonisti operatori, educatori, volontari, tirocinanti, e infine, ma naturalmente al centro di tutto, i nostri ospiti, che hanno potuto esprimersi in diversi modi e ognuno secondo le proprie inclinazioni e capacità».
“Il racconto che incanta” si è basato sulla condivisione di una serie di letture di testi ad alta voce, con il preciso intento di coinvolgere gli ospiti e di stimolarli attraverso un percorso letterario: «Vista la buona riuscita dell’esperienza avuta dalla nostra volontaria Raffaella con i bambini della scuola in cui lavora – prosegue Lucato -, abbiamo pensato di fare tempo fa una lettura di prova con alcuni dei nostri ospiti. L’interesse dimostrato dalle persone coinvolte ci ha spinte a pianificare una serie di incontri finalizzati alla scelta delle letture e a individuare gli ospiti più idonei ed interessati. Possiamo certamente dire che è stato un successo e di questo siamo naturalmente contentissimi».
Le attività del progetto si sono sostanzialmente suddivise in tre fasi. La prima fase si è basata sulla lettura teatrale delle storie, a partire dal fatto che la narrazione agisce contemporaneamente sul fronte cognitivo ed emotivo, determinando così uno stato di benessere che può favorire e stimolare l’attenzione e la memoria, il linguaggio, la comunicazione e lo scambio di opinioni. «Abbiamo verificato – aggiungono i promotori del progetto – che l’interagire tra gli ospiti e tra gli stessi e gli operatori in piccoli gruppi su temi scelti, combatte l’isolamento e consente di distogliere il pensiero da idee negative ricorrenti, migliorando l’integrazione e la socialità e rendendo i partecipanti al gruppo protagonisti di una relazione significativa. Innalzare le prestazioni della memoria nei soggetti dotati ancora di un discreto funzionamento cognitivo rappresenta un’attivazione significativa anch’essa funzionale al benessere della persona».
La seconda fase del progetto si è realizzata perché gli stessi ospiti hanno manifestato la voglia di far ascoltare anche ad altre persone (altri ospiti e familiari) le storie ascoltate. Si è pensato quindi di trovare una modalità di racconto fruibile anche a chi ha meno competenze cognitive e da qui sono nati dei laboratori manuali artistici dove altri ospiti hanno realizzato delle tavole, delle rappresentazioni grafiche che illustrano i concetti principali delle storie ascoltate. «A questo scopo – dice Claudia Lucato –, sempre su suggerimento della volontaria Raffaella abbiamo pensato di realizzare un Kamishibai. Gli ospiti, con l’aiuto della collega arteterapeuta e delle tirocinanti dell’Accademia di Brera, hanno quindi costruito il “teatro” e le tavole grafiche. Il Kamishibai è una via di mezzo tra teatro e lettura, una forma di comunicazione a doppio senso. L’immagine, racchiusa e incorniciata dalla struttura del teatrino, favorisce la concentrazione di chi partecipa al racconto delle storie e ne attira magneticamente l’attenzione, specialmente nel momento magico in cui si sfila una tavola e si intravede quella successiva. È stata __un’occasione per vivere un’esperienza capace di accomunare persone di ogni età, senza fretta, immagine dopo immagine, parola dopo parola. Un’iniziativa davvero apprezzata da tutti».
Infine, la __terza fase ha trovato compimento proprio in questi giorni, con la realizzazione di un pomeriggio tra lettura e teatro, dove gli ospiti con l’aiuto dei volontari e delle educatrici orgogliosamente hanno messo in campo tutte le loro risorse per condividere un’esperienza romantica e magica con il resto della comunità. La festa dei nonni, appunto. Nel segno di Calvino. Quest’anno originalissima come non mai…
Ufficio Stampa Fondazione Don Gnocchi
Milano, tel. 02 39703245 – 335 8498258
ufficiostampa@dongnocchi.it