Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
“L’anno prossimo varrà un patrimonio”. Questa la presentazione del sito www.youmanity.it, attivato in occasione della Giornata internazionale del volontariato: si tratta della porta di ingresso digitale per aderire alla campagna promossa dal magazine Vita a sostegno dell’appello per la candidatura transnazionale all’Unesco del volontariato come “bene immateriale dell’Umanità”, sostenuta anche dalla Fondazione Don Gnocchi.
Ma c’è di più. I promotori, guidati da Riccardo Bonacina, direttore editoriale di Vita ed Emanuele Alecci, presidente di “Padova Capitale Europea del Volontariato”, hanno anche chiesto al Governo italiano e al presidente del Consiglio Mario Draghi, di dedicare il 2022, anno della ripartenza, al volontariato: «Abbiamo un anno di tempo per fare in modo che l’Unesco accolga l’appello per candidare il volontariato a Patrimonio Immateriale dell’Umanità – si legge nell’home page di Youmanity -. Adesso abbiamo bisogno anche della tua adesione, per unirti alle centinaia di persone che hanno già sposato questa causa, per far partire dall’Italia una mobilitazione transnazionale che preservi il valore formidabile della gratuità e della volontà di bene comune che abbiamo toccato con mano durante tutto il periodo dell’emergenza sanitaria. Abbiamo scelto di far partire questa mobilitazione il 5 dicembre, Giornata internazionale del volontariato, perché vorremmo chiedere a governo e istituzioni di proclamare il 2022 Anno Nazionale del Volontariato, 365 giorni dedicati agli uomini e alle donne che dimostrano quanto l’impegno e il senso civico siano il più̀ importante fattore di coesione sociale. Un anno interamente dedicato al più̀ nobile dei beni comuni perché un solo giorno nel calendario è troppo poco per così tanto».
Se assunta dal Governo, questa decisione priva di costi economici avrebbe un altissimo significato simbolico e culturale. Youmanity punta però a rappresentare da subito anche e soprattutto la cornice dentro cui i volontari si possono raccontare e far conoscere. Perché sono loro i veri protagonisti, l’esempio da seguire per moltiplicare, innovare, generare vecchie e nuove pratiche volontarie. Perché l’agire volontario e la cultura che lo anima sono le leve reali e molto vivide e concrete di un rinnovato vivere civile, dove il bene comune e la disponibilità verso il prossimo sono pratica e patrimonio individuale e delle comunità. Da qui la richiesta ai volontari di far vedere i loro volti e di raccontare il bello che sono e il bello che fanno: «Il patrimonio dell’umanità siete voi», si legge nell’appello.
Per inviare la testimonianza in prima persona da pubblicare su Youmanity basta cliccare qui: https://youmanity.it/storie/. Un invito che vale anche per tutti i volontari che si impegnano all’interno delle varie strutture della Fondazione Don Gnocchi.
«“Una cosa sola vale ed è urgente per tutti: fare del bene”. Le parole del beato don Gnocchi confermano ancora oggi come l’impegno dei volontari sia un bene prezioso e indispensabile per la nostra Fondazione – ha sottolineato don Vincenzo Barbante, presidente della Fondazione Don Gnocchi, nel messaggio di sostegno all’iniziativa -. Nei nostri Centri il volontariato è promosso e riconosciuto come motore di cambiamento e crescita, non solo per la nostra organizzazione, ma per l’intera società».
Come ha ricordato recentemente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il volontariato è un’energia irrinunciabile della società. Senza di esso non si sarebbe ad esempio potuto far fronte alle emergenze generate dalla pandemia. Sono infatti 6,3 milioni i volontari attivi in Italia di cui 4,14 operativi in organizzazioni strutturate. Una forza incredibile e motore autentico della nostra società. Una rete sociale animata da un volontariato esteso, indispensabile per costruire quel cambiamento nelle priorità del nostro vivere civile, per non farci trovare impreparati di fronte alle nuove domande sociali e per garantire la qualità della nostra democrazia sempre più bisognosa di un’educazione al bene comune.
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