Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Ci sono una palestra con moderne strumentazioni di riabilitazione robotica e un innovativo laboratorio che utilizza la realtà virtuale in forma di gioco interattivo per la riabilitazione dei bambini tra le dotazioni oggi disponibili al Centro “Bignamini” di Falconara Marittima e all’ambulatorio “Don Gnocchi” di Ancona-Torrette.
Le novità – primi ed unici esempi sul territorio, già utilizzate e sperimentate in altre strutture della Fondazione Don Gnocchi in Italia – sono il frutto della generosa donazione di una benefattrice che ha voluto restare anonima.
Il servizio di riabilitazione robotica avviato al Centro “Bignamini” comprende quattro dispositivi tecnologici (Amadeo, Diego, Pablo e Motore) per il trattamento di tutti i distretti dell’arto superiore, in particolare in pazienti con esiti di ictus, seguiti da un team di fisioterapisti appositamente formati e specializzati in riabilitazione neurologica. La strumentazione integra il lavoro svolto dai fisioterapisti in palestra e non si sostituisce all’operatore, la cui opera rimane insostituibile, ma supporta la sua azione e rende più efficaci i suoi trattamenti. In particolare, le macchine sono utilizzate nel percorso di riabilitazione neurologica, agendo sui movimenti della mano, del polso, dei gomiti e delle spalle.
L’importanza di questi dispositivi si è consolidata negli ultimi anni, grazie all’esperienza clinica maturata anche in altri Centri “Don Gnocchi” e alle numerose evidenze scientifiche, tra cui uno studio multicentrico - primo al mondo per numero di pazienti coinvolti - curato proprio dai ricercatori della Fondazione e che ha dimostrato l’efficacia nel promuovere il recupero funzionale in associazione al trattamento riabilitativo convenzionale.
«Ad oggi – spiega Elisa Sordoni, medico fisiatra del Centro “Bignamini-Don Gnocchi” e referente del progetto - già diversi pazienti hanno avuto accesso, previa valutazione medica, ai trattamenti riabilitativi con tecnologia robotica in associazione al trattamento riabilitativo convenzionale. La maggior parte di loro sono affetti da patologie neurologiche come neuropatie, lesioni midollari e ictus in fase sub-acuta e cronica, con compromissione della funzionalità dell’arto superiore, ma anche i pazienti affetti da patologie ortopediche possono trarne beneficio».
L’accesso ai trattamenti è vincolato al progetto riabilitativo ed il terapista di riferimento si avvale dei dispositivi più idonei, personalizzando gli esercizi in base agli obiettivi da raggiungere. «L’uso di questi dispositivi è stato accolto favorevolmente dai pazienti – aggiunge la dottoressa Sordoni - che hanno mostrato buona compliance ed espresso grande soddisfazione».
All’ambulatorio “Don Gnocchi” di Ancona-Torrette (via Velino) è stato invece completato nei mesi scorsi uno speciale laboratorio, unico del genere nelle Marche, per la riabilitazione pediatrica ad alto contenuto tecnologico, rivolta a minori con deficit neuromotori, cognitivi e neuropsicologici, tra i quali deficit di attenzione e disturbi specifici dell’apprendimento. Si tratta del “CAReLab” (Computer Assisted Rehabilitation), un laboratorio che utilizza la realtà virtuale semi-immersiva in forma di gioco interattivo per accompagnare il bambino nel programma di riabilitazione.
Sulle pareti di una stanza ad alta tecnologia, attrezzata con strumentazione all’avanguardia, sono proiettati ambienti di gioco, con diversi livelli di difficoltà, con i quali il bambino interagisce come se si trovasse dentro un videogioco, costantemente seguito e accompagnato dal terapista. Sensori e dispositivi di misura registrano costantemente l’attività.
«Queste informazioni – spiega Laura Traini, neuropsichiatra infantile e dirigente dell’attività riabilitativa ambulatoriale e diurna dell’età evolutiva del Centro – forniscono i dati necessari per monitorare il percorso riabilitativo del bambino. Il terapista, inoltre, può personalizzare e adattare le attività ludiche ai bisogni riabilitativi e alle caratteristiche del paziente, sempre a partire dal progetto che viene stilato in base ad un protocollo codificato, che prevede valutazioni multidisciplinari da parte di neuropsichiatra infantile, psicologo, neuropsicomotricista, logopedista e fisioterapista e test specifici a inizio e termine del percorso».
Ad oggi, sono una ventina i bambini, già pazienti della struttura, selezionati per questo trattamento che riscuote consensi ed entusiasmo anche tra i genitori. «Di fondamentale importanza – sottolinea la dottoressa Traini – la relazione che si instaura con l’operatore: il bambino non è mai da solo davanti allo schermo ed è un buon esempio di integrazione e sinergia tra il potere della tecnologia e la necessità della relazione».
«Non finiremo mai di ringraziare la benefattrice che ci ha consentito l’avvio di questi innovativi servizi - conclude Fabiana Beccaceci, responsabile di struttura del Centro “Bignamini-Don Gnocchi -. Con il suo gesto ha dato un forte impulso allo sviluppo tecnologico del Centro: oggi possiamo offrire ai nostri pazienti servizi che, come il “CAReLab”, sono unici in tutto il territorio regionale».
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