Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Per il bambino è un gioco. In realtà è un vero e proprio percorso riabilitativo, che sfrutta le potenzialità della realtà virtuale, per coinvolgere i giovani pazienti in esercizi utili a stimolare le loro facoltà motorie e cognitive. È il CARE-Lab: uno spazio di 25 metri quadrati ad elevato contenuto tecnologico, inaugurato nel 2017 presso il Centro Santa Maria Nascente di Milano. Dopo tre anni di sperimentazione, i risultati scientifici confermano l’efficacia dei trattamenti e lanciano la sfida per dotare delle medesime tecnologie altri Centri della Fondazione nei diversi contesti territoriali in cui opera.
“Non solo le sperimentazioni hanno dato risultati positivi. Altrettanto positivo è stato il gradimento e il livello di coinvolgimento dei bambini e dei loro genitori nei confronti di queste tecnologie" – conferma la dottoressa Ivana Olivieri, responsabile dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria e Riabilitazione dell’Età Evolutiva.
Medici, terapisti, psicologi, bioingegneri, programmatori software ed esperti di grafica 3D. Sono molte le competenze coinvolte in un team multidisciplinare e non convenzionale, che hanno permesso la creazione di CARE-Lab. Nell’era dei nativi digitali, l’esecuzione di esercizi in un contesto ricco di immagini e suoni, mette tutta la forza del gioco e dell’immaginazione al servizio della riabilitazione dei più piccoli, ma non solo. L’impiego di piattaforme tecnologiche consente anche la raccolta sistematica d’informazioni su modalità ed efficacia degli esercizi proposti. Dati utili ai ricercatori per continuare a perfezionare strumenti e metodiche verso trattamenti sempre più calibrati sulle esigenze specifiche del singolo paziente e sempre più efficaci. La possibilità di osservare e analizzare l’attività riabilitativa svola all’interno del CARE-Lab non si è esaurita nella scelta delle dotazioni tecnologiche, ma ha coinvolto anche lo studio degli spazi. Così, accanto al cuore del laboratorio, dove schermi e altri strumenti uniti a decorazioni fantastiche offrono al bambino l’ambiente ideale per lasciarsi coinvolgere nel lavoro di riabilitazione, troviamo anche una stanza di osservazione, dotata di specchi unidirezionali, che permettono a terapisti e tecnici di analizzare le attività svolte dal bambino senza interferire con esse. Una risorsa utile anche per il coinvolgimento di genitori e caregiver e a disposizione di studenti o altro personale impegnato in percorsi di formazione o aggiornamento professionale.
Il nucleo tecnologico del CARE-LAB si chiama VITAMIN (Virtual realITy plAtform for Motor and cognItive rehabilitatioN). È stato interamente progettato e realizzato dal team multidisciplinare a cui è stato affidato il progetto. Una piattaforma software dotata di tre principali elementi.
Il “Control Hub”, modulo di governo delle diverse funzioni, che assicura all’operatore anche la raccolta di informazioni e misure rilevate durante ogni sessione di riabilitazione. Il “Game Engine”, motore multimediale responsabile della produzione degli stimoli visivi e acustici che sono alla base dei giochi e capace d’interagire con il soggetto, rilevando tempi di reazione, posizione del bambino nello spazio e la sua capacità di risolvere gli esercizi proposti. Infine la “Sensor Interface”, deputata a coordinare il dialogo tra le diverse componenti del sistema. L’attività di ricerca e sviluppo peraltro prosegue, con l’intento di affiancare al CARE-Lab una tecnologia utile ad estendere questa tipologia di trattamenti riabilitativi anche a domicilio.
Disturbi motori, difficoltà nell’organizzare ed eseguire singole azioni, deficit dell’attenzione, della memoria e di altre funzioni cognitive sono le disabilità più frequenti trattate all’interno del CARE-Lab. I bambini coinvolti hanno un’età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Sono oltre 100 i giovani pazienti che hanno potuto finora “giocare” all’interno del CARE-Lab, per un totale di 1.600 sessioni riabilitative già realizzate. Il prossimo obiettivo è di dotare altri Centri della Fondazione delle medesime tecnologie.
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