Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Due prestigiosi riconoscimenti internazionali confermano la qualità della ricerca scientifica in Fondazione. Il dottor Carlo Abbate (nella foto sotto), neuropsicologo clinico all’Istituto “Palazzolo” e ricercatore dell'IRCCS “Don Gnocchi” di Milano, è stato nominato Full Member dell’autorevole e antica non-profit scientific research honor society americana “Sigma Xi”. La dottoressa Marzia Bedoni, biologa e responsabile del Laboratorio di Nanomedicina e Biofotonica Clinica-Labion dell’IRCCS “Don Gnocchi di Milano è stata eletta – unica italiana - nel board dell’AAP Regenerative Rehabilitation Consortium-ARRC, nuova importante partnership tra l’Association of Academic Physiatrists e l’International Consortium for Regenerative Rehabilitation.
“Sigma Xi” è una honor society di ricerca per scienziati e ingegneri fondata nel 1886 alla Cornell University di Ithaca, nello stato di New York. Conta oltre 100 mila membri, eletti in base ai risultati reali o potenziali delle loro ricerche e ha come missione il sostegno degli enti di ricerca, la promozione dell’etica nella scienza e nell’ingegneria e la comprensione della scienza da parte della società allo scopo di migliorare la condizione umana. Più di duecento Premi Nobel sono stati membri della “Sigma Xi”, tra i quali Albert Einstein, Enrico Fermi, Linus Pauling, Francis Crick, James Watson, John Goodenough e Rita Levi Montalcini.
La nomina del dottor Abbate – si legge nella motivazione – premia “i risultati accademici e i contributi al progresso della conoscenza e la distingue come un contributore eccezionale alle attività di ricerca”.
Due anni fa il dottor Abbate era stato tra i dieci vincitori del Premio Oskar Fischer, il più prestigioso concorso internazionale (con un budget di ben 4 milioni di dollari) promosso dal San Antonio (UTSA) College of Sciences e aperto alle menti più brillanti del pianeta, chiamate a una revisione completa della letteratura per sintetizzare in un'unica spiegazione la genesi della malattia di Alzheimer che colpisce oggi milioni di persone in tutto il mondo.
La dottoressa Marzia Bedoni (nella foto sopra) è invece l’unica italiana (due soli gli europei) tra i quindici membri del board dell’AAP Regenerative Rehabilitation Consortium-ARRC. L’elezione è avvenuta a margine di un recente congresso all’Harvard University di Boston. La missione dell'ARRC è quella di riunire i principali scienziati e clinici nei settori della medicina rigenerativa e della scienza della riabilitazione per promuovere la creazione e il trasferimento di conoscenze associate allo sviluppo e alla traslazione di tecnologie che ripristino la funzionalità e migliorino la qualità della vita delle persone dopo un infortunio, una malattia o per il semplice invecchiamento.
Il Laboratorio di Nanomedicina e Biofotonica Clinica dell’IRCCS “Don Gnocchi” di Milano, guidato dalla dottoressa Bedoni, si occupa di attività di ricerca rivolte allo sviluppo e alla traslazione di tecnologie innovative basate sulle nanotecnologie e la biofotonica per studiare, approfondire e risolvere problematiche di elevato impatto clinico.
L’attività di ricerca è focalizzata sull’individuazione di marcatori complessi di riabilitazione (reabilomica) e di rigenerazione, per consentire il monitoraggio non invasivo dell’effetto del trattamento farmacologico e riabilitativo, nell’ottica di una maggiore personalizzazione ed ottimizzazione del piano terapeutico.
Proprio la Fondazione, in collaborazione con “Nanomedicine European Technology platform” e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, è organizzatore e promotore del meeting internazionale “ETPN2024” che riunirà dal 10 al 12 giugno prossimi a Milano operatori ed esperti nel campo della nanomedicina.
I due ricercatori si sono detti orgogliosi dei riconoscimenti ottenuti, che coronano il lavoro di anni in Fondazione accanto alle persone più fragili e alle loro famiglie e testimoniano il livello di eccellenza raggiunto dalla Fondazione Don Gnocchi nell’ambito della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica.
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