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La Fondazione Don Gnocchi è alla guida di un importante studio scientifico dedicato alla creazione di nanofarmaci in grado di arrivare, come mai prima d’ora, al sistema nervoso centrale. Il progetto mira ad abbinare nanotecnologie innovative con i più recenti traguardi e scoperte della ricerca scientifica nell’ambito delle neuroscienze.
“Nuove frontiere nello sviluppo di nanofarmaci per il miglioramento dell’efficacia e della sicurezza terapeutica nelle patologie neurologiche - NEVERMIND”: questo il titolo dello studio, che sarà coordinato dalla dottoressa Marzia Bedoni (nella foto), ricercatrice responsabile del Laboratorio di Nanomedicina e Biofotonica Clinica del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” Fondazione Don Gnocchi di Milano e che vede coinvolti eccellenti realtà cliniche e accademiche milanesi come l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, l’IRCCS Ospedale San Raffaele, l’Università degli Studi di Milano Bicocca e l’Università degli Studi di Milano.
Il progetto, ammesso a finanziamento dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, è finalizzato allo sviluppo di nuovi nanovettori ingegnerizzati in grado di raggiungere il cervello e interrompere in modo selettivo alcuni processi dannosi di neuroinfiammazione che si verificano ad esempio durante la progressione della malattia di Alzheimer e del glioblastoma, un raro tumore cerebrale. Le nanoparticelle intelligenti avranno il compito di attraversare la barriera ematoencefalica, entrare nel tessuto cerebrale e rilasciare il farmaco dove necessario: una strategia nuova, visto che la barriera ematoencefalica ha finora reso il sistema nervoso centrale pressoché irraggiungibile per la maggior parte delle molecole.
I Centri coinvolti nel progetto “Nevermind” hanno una lunga esperienza nella presa in carico e nella cura di pazienti affetti da patologie neurologiche e i loro ricercatori uniscono ora le forze per identificare una strategia comune al fine di mettere a punto terapie più efficaci ed offrire nuove speranze ai pazienti e alle loro famiglie.
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