Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Una realtà complessa e articolata, attenta agli aspetti di innovazione nei processi e negli strumenti, aperta ai territori nei quali opera e pronta a potenziare alleanze e reti con enti e istituzioni pubbliche, private, accademiche, dell’impresa e del volontariato: il tutto in fedeltà e coerenza con i valori ereditati dal fondatore e continuando a rispondere in maniera sempre più efficace ai bisogni di salute delle persone più fragili. È questo l’identikit che emerge dal Bilancio di Missione 2018 della Fondazione Don Gnocchi (clicca qui per scaricarlo), presentato oggi, 19 giugno (nella foto), alla School of Management dell’Università Bocconi di Milano.
«Questo Bilancio è il risultato del lavoro congiunto di tante singole persone che, operando insieme, costituiscono la forza di una comunità viva e coesa – ha spiegato il direttore generale della Fondazione, Francesco Converti -. Un percorso di condivisione in cui cresce la consapevolezza dell’importanza di rendere conto di ciò che la Fondazione sta realizzando non solo dal punto di vista economico-finanziario, ma anche e soprattutto rispetto al raggiungimento degli obiettivi di servizio al bene comune».
Obiettivi riassunti nel documento da numeri e dati significativi:
• 25 Centri residenziali e 2 IRCCS (3700 posti letto) e 28 ambulatori territoriali in 9 regioni;
• 5.935 dipendenti e collaboratori professionali;
• quasi 19 mila adulti ed oltre 370 minori assistiti in degenza;
• oltre 2.200 anziani e 658 persone con disabilità accolte nelle RSA e nei Centri diurni;
• 223 mila pazienti curati in ambulatorio e 11 mila a domicilio;
• 658 malati terminali seguiti con le rispettive famiglie negli hospice;
• 3 mila beneficiari di progetti di solidarietà internazionale in quasi tutti i continenti.
Un impegno sostenuto da un’intensa attività di ricerca scientifica traslazionale, integrato dal trasferimento di prodotti e servizi innovativi nella cura del paziente e innervato da un piano di formazione ai più diversi livelli (oltre 60 mila ore di formazione erogate lo scorso anno).
Un quadro che – associato all’obiettivo della sostenibilità economica, indispensabile per la continuità dell’Opera e realizzato senza rinunce e compromessi nella qualità dei servizi offerti – conferma la Fondazione Don Gnocchi in un ruolo di primo piano nel panorama sociosanitario del nostro Paese e nel variegato mondo del Terzo Settore.
«L’attuale contesto storico ci pone di fronte a grandi sfide materiali e culturali: a bisogni crescenti non corrispondono né risposte, né risorse adeguate. Occorre ritrovare la strada giusta per andare avanti e questo significa comprendere che senza solidarietà, senza attenzione ai più fragili, non c'è futuro – ha aggiunto il presidente, don Vincenzo Barbante -. Per questo la Fondazione sente la responsabilità di rendere conto del proprio operato, mostrando che è possibile servire il bene comune e che questa esperienza sa ispirare entusiasmanti percorsi di ricerca e innovazione e rappresenta la carta vincente per uno sviluppo sostenibile per l’intera comunità».
«L'andare al di là dei numeri è il valore aggiunto che oggi la Fondazione porta in Bocconi - sono state le parole di Maria Chiara Carrozza, direttore scientifico della Fondazione -. Il Bilancio di Missione è una fotografia dell’oggi per interrogarci sul futuro. Che valore restituiamo ai nostri pazienti? Il mio sogno è quello di fare della riabilitazione il luogo dove la scienza più alta possa dare risposte efficaci ai bisogni delle persone più fragili, al di là delle condizioni di partenza. È questa la missione a cui la Fondazione è chiamata».
Il Bilancio di Missione - frutto di un gruppo di lavoro coordinato da Eufrasia Novellini, responsabile del Servizio Convenzioni e Privato sociale - illustra quanto realizzato lo scorso anno grazie anche ai racconti di uomini e donne che, come ospiti od operatori, danno un senso al lavoro quotidiano dei Centri “Don Gnocchi” in Italia e nel mondo. Il tutto con immagini di grande impatto, approfondimenti, focus e testimonianze che narrano efficacemente i piccoli e grandi squarci della quotidianità in Fondazione.
Durante l’evento Francesca Lecci (SDA Bocconi) ha illustrato le caratteristiche della rendicontazione sociale in ambito sanitario e socioassistenziale, mentre una tavola rotonda, moderata da Giovanni Valotti (Università Bocconi), ha preso in esame le diverse esperienze sul tema del Tribunale di Milano (con il presidente Roberto Bichi), di Chiesi Farmaceutici (con Noemi Muzzopappa) e della Lega del Filo d'oro (con l'intervento di Clodia Vurro, del Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi dell’Università degli Studi di Milano).
I lavori sono stati conclusi dal presidente della Fondazione Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante, e da Elio Borgonovi (SDA Bocconi).
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