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«Per mio figlio è un gioco. In realtà è un vero e proprio esercizio riabilitativo. In realtà virtuale, e quindi moto apprezzato dai ragazzini, oggi tutti nativi digitali, ma anche da noi genitori. Con risultati ancor più efficaci della riabilitazione tradizionale».
«Ho subito l’amputazione delle braccia dopo una grave infezione, ma grazie a moderne protesi oggi posso per esempio lavarmi i denti da sola con uno spazzolino elettrico, o attraverso un “dito capacitivo” riesco usare tablet o smartphone e in generale i dispositivi con touch screen; posso persino afferrare oggetti sottili e fragili, come carte da gioco, uova o bicchieri e bottiglie di plastica, senza stringere eccessivamente la presa...».
«L’obiettivo del nostro lavoro è lo sviluppo di approcci riabilitativi personalizzati basati sull’utilizzo dei robot in palestra, ma seguendo i pazienti anche a casa loro, con un team multidisciplinare in grado di supervisionare da remoto la corretta esecuzione degli esercizi. In riabilitazione l’utilizzo delle tecnologie è e sarà sempre più marcato».
Un genitore, una paziente e un ricercatore della Fondazione Don Gnocchi commentano così l’utilizzo della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica a supporto della presa in carico, cura e riabilitazione delle persone più fragili, da sempre la mission autentica dell’Opera che porta il nome dell’indimenticato padre dei mutilatini.
“L’innovazione digitale accanto alla vita dei più fragili” è il titolo del progetto “Don Gnocchi” finanziato da Intesa Sanpaolo e inserito nella piattaforma “For funding”, la piattaforma italiana di crowdfunding di Intesa Sanpaolo per donare ai progetti di grandi organizzazioni non profit e onlus.
Da sempre attenta a rispondere ai bisogni delle persone più fragili, spesso con soluzioni innovative e sperimentali, la Fondazione Don Gnocchi, in piena transizione digitale, sta investendo risorse ed energie perché ricerca scientifica e innovazione tecnologica possano contribuire a migliorare presa in carico, assistenza, cura e riabilitazione di bambini e ragazzi con ogni forma di disabilità, di pazienti cronici o con patologie invalidanti e di anziani non autosufficienti, nel rispetto e in difesa di valori quali dignità, qualità di vita, integrazione, inclusione sociale e recupero delle migliori autonomie possibili.
Sono numerosi, i progetti di digitalizzazione attualmente in fase di sviluppo in Fondazione Don Gnocchi. Tra questi, una Cartella Clinica Elettronica di medicina riabilitativa capace di raccogliere, integrare e mettere a disposizione degli operatori - in ottica interdisciplinare - tutti gli indicatori che concorrono al benessere della persona intesa nella sua globalità.
A questa si aggiungono una piattaforma di teleriabilitazione per l’assistenza domiciliare con l’utilizzo anche della realtà virtuale; un ambulatorio di realtà aumentata per la riabilitazione cognitiva pediatrica; lo sviluppo di dispositivi robotici per il recupero funzionale della mobilità degli arti (esoscheletro, mani bioniche…) e lo sviluppo di dispositivi domotici per offrire ausili per l’autonomia di utenti con disabilità motoria e cognitiva di ogni età.
Tutte le strutture “Don Gnocchi” concorrono all’implementazione dei progetti, con un focus particolare nei due Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) di Milano e Firenze.
«Il processo di riabilitazione del paziente è una fase delicata che necessita oggi di strumenti digitali sostenibili e di cure continuative - spiega il presidente della Fondazione, don Vincenzo Barbante -. Per questo stiamo incrementando i nostri sforzi per creare strumenti innovativi sempre più personalizzati ed efficaci, capaci di migliorare l'esperienza del paziente e garantire un'assistenza sanitaria integrata e multidisciplinare».
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