Anche la Fondazione piange la scomparsa del pioniere di... (Leggi tutto)
Federica Rossetto, Alessandro Sodero, _Thomas Bowman__ e Alfonso Magliacano sono i vincitori del "premio giovani ricercatori", riconoscimento promosso dalla direzione scientifica della Fondazione e sostenuto dall’Associazione Nazionale Alpini in virtù dello stretto legame che unisce da sempre le penne nere all’Opera del beato cappellano don Gnocchi. I ricercatori premiati sono un fisioterapista specializzato in neuroriabilitazione, due neuropsicologi e un neurologo che si sono distinti per l’impegno e la qualità del lavoro svolto quest’anno.
La cerimonia di premiazione si è svolta oggi, martedì 17 dicembre, al Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano alla presenza del presidente don Vincenzo Barbante, del direttore generale Francesco Converti, della direttrice scientifica Maria Cristina Messa e del consigliere nazionale e tesoriere Ana Andrea Gorgoglione. Nell’occasione, la professoressa Messa ha presentato il Piano strategico della ricerca 2025-2027, mentre il direttore scientifico dell’Irccs milanese, professor Mario Clerici, ha illustrato i risultati degli ultimi anni.
«Le sfide complesse e multidimensionali da affrontare nel trienno - ha spiegato la direttrice scientifica - richiedono prima di tutto un approccio strategico, collaborativo e orientato al futuro». Tra i punti qualificanti la professoressa Messa ha citato l'innovazione tecnologica e digitale, cura e umanizzazione; la sostenibilità economica e sociale; la complessità delle diagnosi e dei percorsi terapeutici; l'evoluzione dei luoghi di cura e la sostenibilità della ricerca nel post PNRR.
Nell'occasione sono state presentate le nuove linee di ricerca e i relativi responsabili: metodologia e tecnologia della scienza in riabilitazione (responsabili Francesca Baglio e Andrea Mannini); sistema cardiorespiratorio (responsabili Claudio Macchi e Nuccia Morici); sistema neuromotorio (responsabili Marco Cattaneo, Elisa Gervasoni e Marco Germanotta); malattie neurodegenerative e disturbi della coscienza e cognitivi complessi (responsabili Angela Comanducci e Cristina Polito).
Il bando, riservato a ricercatori under 40, è giunto quest'anno alla terza edizione. Questi i premiati.
Federica Rossetto è una neuropsicologa, dottore di ricerca e ricercatrice al CADiTeR-Centro Avanzato di Diagnostica e Terapia Riabilitativa di Milano. È membro della commissione CISP, dove si occupa della valutazione di fattibilità degli studi clinici. Nell’ambito della digital medicine si occupa della progettazione e dello sviluppo di modelli innovativi di teleriabilitazione, utilizzando le tecnologie digitali per garantire la continuità delle cure in pazienti con patologie croniche e neurodegenerative. Dal 2020 è docente a contratto all’Università degli Studi di Milano, dove contribuisce alla formazione di nuovi professionisti nel campo della psicologia clinica.
Alessandro Sodero è un neurologo con ampia esperienza in malattie cerebrovascolari, demenze, disturbi del linguaggio, cefalee e neurosonnologia. Ha lavorato in Stroke Unit nel setting acuto e nel contesto riabilitativo all’IRCCS “Don Gnocchi” di Firenze e al Centro di La Spezia, sia in reparto di riabilitazione neuromotoria che nella Unità per Gravi Cerebrolesioni Acquisite. Il suo principale ambito di interesse è lo stroke, approfondito attraverso le neuroimmagini, i biomarcatori ematici e lo sviluppo di modelli per migliorare la predizione degli outcome funzionali, contribuendo anche allo sviluppo e all’implementazione dell’intelligenza artificiale nella predizione dei risultati riabilitativi. Dal 2020 partecipa attivamente all’ideazione, stesura e svolgimento dei progetti di ricerca relativi allo stroke nell’ambito del Promise@LAB di Firenze. Attualmente presiede come co-chair il panel scientifico sullo stroke della società scientifica European Accademy of Neurology (EAN).
Dall'alto: Federica Rossetto, Alessandro Sodero, Thomas Bowman e Alfonso Magliacano
Thomas Bowman è un ricercatore e fisioterapista specializzato in neuroriabilitazione con un dottorato in Biorobotica conseguito alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Dal 2014 fa parte del team dell’unità di ricerca del LaRiCE - Laboratorio di Ricerca Cammino ed Equilibrio di Milano che si occupa di progetti che interessano sia la pratica clinica che lo sviluppo di sistemi innovativi di valutazione e trattamento riabilitativo di patologie neurologiche. Il lavoro del dottor Bowman si focalizza sullo sviluppo di approcci terapeutici che integrano robotica e tecnologie indossabili per facilitare il recupero motorio nelle persone con disabilità di origine neurologica, con particolare attenzione al recupero dell’equilibrio e della deambulazione in condizioni patologiche come ictus, malattia di Parkinson e sclerosi multipla.
Alfonso Magliacano è un neuropsicologo e ricercatore dell’unità di ricerca PeRABI-Personalized Rehabilitation for severe Acquired Brain Injury al Polo Specialistico Riabilitativo di S. Angelo dei Lombardi (Av). I suoi interessi si concentrano sull’identificazione di indici clinici e neurofisiologici per la stratificazione diagnostica e prognostica di persone con grave cerebrolesione acquisita e disturbi della coscienza. È membro dello Special Interest Group on Disorders of Consciousness dell’International Brain Injury Association (IBIA DoC-SIG) e dello Scientific Panel on Coma and Disorders of Consciousness dell’European Academy of Neurology, all’interno dei quali partecipa a e coordina progetti di ricerca internazionali.
I premiati con il presidente, il direttore generale, la direttrice scientifica, il direttore e e il direttore scientifico del Centro IRCCS di Milano e il rappresentante dell'Ana
Il presidente, don Vincenzo Barbante, ha chiuso la mattinata ringraziando l'Ana per il pezioso supporto che da sempre offre alla Fondazione e invitando i ricercatori a "guardare fuori e a crescere costantemente". «Siete i protagonisti di una sfida che affonda le radici nei valori del nostro fondatore - ha aggiunto -. L'integrazione tra attività clinica e ricerca consenta alla nostra Opera di diventare sempre più fermento nei territori in cui siamo, portando la cura sempre più vicino alla gente. Abbiate a cuore le persone che soffrono e lavoriamo tutti insieme per costruire quella nuova cultura di attenzione ai bisogni delle persone più fragili che da sempore siamo chiamati a testimoniare».
Lo scorso anno i quasi trecento ricercatori della Fondazione Don Gnocchi hanno pubblicato complessivamente 309 articoli su riviste scientifiche indicizzate nazionali e internazionali per un Impact Factor complessivo (indice utilizzato dalla comunità scientifica per misurare l’importanza di una ricerca) pari a 1531,08, in crescita nell’ultimo anno di oltre il 10 per cento.
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