Importante ruolo formativo della Fondazione Don Gnocchi per quanto riguarda l’abilitazione dei biologi a effettuare prelievi venosi nei pazienti, così come previsto da un recente atto deliberativo assunto dalla Regione Lombardia.

In queste settimane il Centro IRCCS “S. Maria Nascente” e l’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano sono infatti sedi di varie giornate formative ECM sull’argomento, che hanno riscosso un ottimo successo in termini di partecipazione, con oltre 40 biologi iscritti, tanto che si è dovuto chiedere un ampliamento di posti disponibili, a fronte del fatto che sono comunque previste per il futuro nuove edizioni.
La parte pratica del corso, con il coinvolgimento anche di pazienti, è attualmente in corso e proseguirà fino al prossimo 10 giugno nei vari punti prelievi coinvolti. Nella fase precedente, i partecipanti hanno superato tutti brillantemente la parte formativa a distanza e la successiva fase di pratica su manichino (nelle foto), che si è svolta presso l’IRCCS milanese della Fondazione Don Gnocchi.

La parte professionalizzante del corso è stata messa a punto dalla dottoressa Anna Sponton, responsabile Formazione Professionale e Motivazionale della Fondazione Don Gnocchi, nonché responsabile scientifico del corso insieme al coordinatore per conto dell’Ordine Nazionale dei Biologia, dottor Rudy Alexander Rossetto, con un importante contributo in termini di contatto tra le due realtà, della dottoressa Marzia Bedoni, biologa e responsabile del LABION (laboratorio di biofotonica clinica e nanomedicina) del Centro Irccs “S. Maria Nascente” di Milano.
Il percorso formativo messo in campo da Fondazione Don Gnocchi e Ordine dei Biologi ha permesso di concentrarsi su tutte le fasi che caratterizzano l’esecuzione di un prelievo venoso e sui particolari di un atto tecnico trasversale rispetto a vari profili professionali: dalla preparazione del materiale, al riconoscimento della persona, dall’esecuzione su manichino prima e in sala prelievi poi, fino alla fase post analitica. La giornata di “laboratorio” si è caratterizzata proprio in questo senso, visto che attraverso la simulazione si sono potute sperimentare anche le emozioni vissute, permettendo ai partecipanti di prepararsi adeguatamente alle successive ore di pratica in sala prelievi.