Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Cordoglio in “Don Gnocchi” per l’improvvisa scomparsa del dottor Angelo Frieri (nella foto sotto), direttore sanitario dell’ospedale “Criscuoli” di S. Angelo dei Lombardi (Av). Aveva 69 anni e da pochi giorni era stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale "Moscati" di Avellino, a seguito di un malore.
Amico della Fondazione, testimone e protagonista dello “sbarco” dell’opera di don Gnocchi in terra d’Irpinia fin dalla prima ora, è stato fino all’ultimo un punto di riferimento prezioso per tutti gli operatori: non solo quelli del “suo” ospedale, che aveva visto rinascere dopo il disastroso terremoto del 1980, ma anche del Polo Specialistico Riabilitativo che la Fondazione lì aveva avviato nel 2006.
Direttore sì, ma sempre in corsia, a tutte le ore, accanto ai pazienti, anche nei momenti più critici dell’emergenza pandemica: il primo a dare l’esempio e a non sottrarsi se c’era da sporcarsi le mani, come durante il terremoto, quando si diede da fare come giovane soccorritore tra le macerie del vecchio ospedale di S. Angelo dei Lombardi.
«La sanità campana e l’Asl di Avellino dovranno fare a meno di un dirigente dalle indiscusse qualità umane, dall’eccellente preparazione scientifica e dalle grandi capacità gestionali», lo ricorda Rosetta D’Amelio, consigliera delegata alle Pari opportunità della Regione Campania.
Dirigente medico, fu attivo protagonista, insieme alle istituzioni regionali e locali, dell’apertura del nuovo Polo “Don Gnocchi” al “Criscuoli”, inaugurato il 6 maggio 2006. Una struttura che, proprio grazie all’instancabile lavoro del dottor Frieri si era perfettamente integrata con le altre strutture dell’ospedale, divenendo in poco tempo un punto di riferimento importante a livello regionale ed extra regionale, soprattutto a seguito dell’attivazione di un reparto per pazienti con Gravi Cerebrolesioni Acquisite, punta di diamante di una riabilitazione di eccellenza e di alta intensità, di cui il territorio era completamente sprovvisto.
Il dottor Freri - a destra - durante l'evento in occasione del decimo anniversario dell'inaugurazione del Polo Riabilitativo "Don Gnocchi"
Sempre presente agli eventi e alle iniziative civili e religiose organizzate presso il Polo riabilitativo, compresi i momenti di festa organizzati dal gruppo dei volontari della Caritas diocesana, tutti lo ricordano non solo per le sue qualità professionali, ma per la sua umanità fuori dal comune, capace di incarnare in maniera credibile la medicina concepita come gesto di amore “accanto alla vita, sempre”. A Sant’Angelo dei Lombardi, suo paese natale, il sindaco ha dichiarato il lutto cittadino nella giornata del rito funebre, che sarà in forma privata, a causa delle norme di contenimento del coronavirus.
Il presidente della Fondazione don Vincenzo Barbante, il direttore generale Francesco Converti, il direttore dell’Area Territoriale Centrosud Giampaolo Pierini, il responsabile della struttura di Sant’Angelo Fabio De Santis e tutti gli operatori che lo hanno conosciuto e hanno collaborato con lui lo ricordano con affetto e riconoscenza e sono vicini alla famiglia.
Lo ricordiamo con le sue stesse parole, ancora oggi contenute nella Carta dei Servizi del Polo di S. Angelo e che esprimono bene il senso, per lui, della presenza della Fondazione sul territorio. Parole che lette oggi assumono il valore di testamento morale, come rotta per il futuro: «I saldi principi morali che la “Don Gnocchi” custodisce e pone alla base di tutte le proprie iniziative sanitarie, l’attenzione ai bisogni della persona sofferente, l’approccio globale al malato e la straordinaria capacità di coniugare scienza e prossimità, ingegno e carità siano per tutti noi monito e stimolo per avviare insieme un cammino comune che faccia della struttura ospedaliera di Sant’Angelo dei Lombardi, un punto di riferimento e faro illuminante per una sanità sempre più efficiente e solidale».
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