Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
«Promuovere il protagonismo e la partecipazione attiva e positiva dei giovani, fornendo risposte concrete alle difficoltà e al disagio che molti di loro stanno vivendo»: questi gli obiettivi del Bando Togheter di Regione Lombardia, 1,2 milioni di euro destinati a finanziare 16 progetti promossi e realizzati da fondazioni di diritto privato «grazie al coinvolgimento in una logica sussidiaria - spiega Stefano Bolognini, assessore regionale allo Sviluppo Città Metropolitana, Giovani e Comunicazione - di Fondazioni di diritto privato con una consolidata esperienza nelle azioni di empowerment e protagonismo dei giovani e che saranno il soggetto di riferimento nella realizzazione dei progetti».
Tra i progetti selezionati e finanziati, anche “Formeducative. Percorsi possibili per vite difficili”, promosso dalla Fondazione Don Gnocchi. Il progetto si svilupperà nel quartiere Gratosoglio di Milano e avrà come base operativa il Centro “Vismara-Don Gnocchi” (foto sopra).
Il progetto integra un ampio insieme di interventi, altamente personalizzabili, rivolti a ragazzi e giovani fragili, a rischio di devianza o con disabilità di diversa natura e a famiglie giovani, soprattutto se monogenitoriali o chiamate a fronteggiare svantaggi multipli: presenza di minori disabili, difficoltà occupazionali o di integrazione sociale, barriere linguistiche o culturali. Le azioni del progetto sono orientate verso obiettivi concreti: completamento scolastico, acquisizione di competenze professionali, ricerca di occasioni lavorative, orientamento e supporto.
Nel progetto opereranno attivamente gli educatori, gli psicologi e i volontari del Centro Diurno Minori; le loro competenze permetteranno di sostenere i giovani in modo coerente con la loro storia, personalità, attitudini e interessi, accompagnandoli a superare disagi, crisi di identità e la delicata transizione verso la maggiore età e le responsabilità dell’età adulta.
Il quartiere Gratosoglio si trova nella periferia sud di Milano ed è un territorio ricco di contraddizioni. È il quartiere con il più elevato indice di vecchiaia di Milano, ma anche il primo quartiere milanese per famiglie con più di 5 componenti e il secondo per presenza di famiglie mono genitore con figli. Consistenti i tassi di abbandono scolastico e di disoccupazione giovanile; molti giovani vivono la percezione della mancanza di prospettive e la pericolosa prossimità a contesti di microcriminalità, devianza, spaccio e violenza.
Gratosoglio può però contare su una vivace attività associativa, culturale, sociale e sportiva. Queste attività, insieme a parrocchie e istituti scolastici di alta qualità, animano un insieme di relazioni positive che favoriscono le esperienze di rete. Questo scenario rappresenta il terreno su cui il progetto vuole agire per sostenere i più giovani lungo il confine difficile fra una piena cittadinanza e i rischi della devianza e della marginalità.
Il progetto coinvolge partner di rete appartenenti al mondo del Terzo settore e del volontariato e con i quali sono già attive collaborazioni consolidate. Le attività coinvolgeranno Play For Change impresa sociale, l’Istituto scolastico comprensivo Arcadia, le Cooperative sociali del Gruppo L’Impronta, Lo Scrigno SCS, l’associazione di volontariato La Tela di Matilda, parrocchie e oratori, Caritas parrocchiali e centri di ascolto, società sportive dilettantistiche. Si opererà inoltre in collaborazione con il Municipio 5, i servizi sociali comunali del comune di Milano e del comune di Rozzano, i servizi di salute mentale e i servizi giudiziari del ministero di Grazia e Giustizia per l’affidamento in prova e lo svolgimento di lavori socialmente utili. Saranno anche sviluppate le collaborazioni già attive con avvocati penalisti della città di Milano per la conduzione del “Laboratorio di legalità”, utile a fornire a ragazzi e giovani le basi per un approccio consapevole al comportamento sociale e ai rischi dei comportamenti devianti.
Il progetto è una delle numerose iniziative promosse dalla Fondazione Don Gnocchi dopo i difficili anni della pandemia, orientate a sperimentare e sviluppare modelli di intervento aggiornati, sostenibili e replicabili in contesti difficili, valorizzando le risorse autonome delle persone e delle comunità locali e l’efficacia delle reti di sostegno istituzionali, educative, sociali e di servizio che in esse operano.
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