Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
«Vi sono le condizioni affinché quella dell’assistenza agli anziani sia una riforma qualificante della legislatura. Adesso serve che il tema diventi una priorità per il nuovo Governo e il nuovo Parlamento».
Dopo le incertezze dei mesi scorsi, il “Patto per un Nuovo Welfare sulla non autosufficienza” esprime un giudizio positivo sulla scelta del governo di approvare il disegno di legge delega di riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.
Il testo conferma l’impianto di quello elaborato nella precedente legislatura, che già conteneva numerose proposte del “Patto", realtà costituitasi nel 2021 grazie a un’ampia coalizione sociale che intende elaborare proposte operative per la riforma sull’assistenza agli anziani non autosufficienti. Il Patto raggruppa 52 organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese, tra le quali anche l’Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari) a cui aderisce la Fondazione Don Gnocchi.
In questo contesto, va segnalato il contributo del dottor Fabrizio Giunco, medico geriatra e direttore del Dipartimento Cronicità della Fondazione, componente della “cabina di regia” del Patto, il cui compito è quello di elaborare idee e proposte e sviluppare un confronto costante sui contenuti da inserire nella riforma sull’assistenza agli anziani non autosufficienti, sfociati lo scorso anno nel documento “Proposte per l’introduzione del Sistema Nazionale Assistenza Anziani”.
«Esprimiamo soddisfazione per questo passaggio e ringraziamo il governo – dichiarano le organizzazioni del Patto -, in particolar modo il presidente Meloni, il ministro Calderone e il viceministro Bellucci, per aver valorizzato l’intenso lavoro di elaborazione compiuto dalla società civile nella precedente legislatura».
«L’Italia – ha commentato Maria Teresa Bellucci, viceministra al Lavoro e Politiche sociali, con delega a Povertà, Inclusione sociale, Terzo settore e Immigrazione - è la prima nazione in Europa e la seconda nel mondo dopo il Giappone per numero di anziani: realizzare politiche integrate sociosanitarie è un'emergenza non più rinviabile, anche considerando che già oggi gli over 65 sono 14 milioni e i non autosufficienti sfiorano i 3 milioni, per avviarsi a quota 5 milioni nel 2030. Va ridisegnato il complesso dei servizi utili a dare conforto a queste persone che inevitabilmente avranno bisogno di cura e assistenza e il governo Meloni ha intenzione di farlo di concerto con tutti i ministeri competenti. È un grande disegno, di cui per il momento abbiamo tracciato la cornice, che sarà riempita di contenuti in un'ottica finalmente di legislatura e con il supporto degli altri attori istituzionali e delle organizzazioni sul territorio».
La delega si articola lungo due direttrici. Da una parte, punta a superare l’attuale frammentazione delle risposte esistenti per costruire un sistema che sia unitario, semplice per anziani e famiglie e riconoscibile per tutta la popolazione: il Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA). Dall’altra, intende costruire interventi di qualità e capaci di rispondere in modo appropriato alle eterogenee condizioni degli anziani: dai servizi domiciliari a quelli residenziali, dai trasferimenti monetari ai sostegni ai caregiver familiari e alle assistenti familiari (“badanti”). La parte del precedente testo specificamente rivolta ai caregiver familiari è stata tolta, perché il governo vi dedicherà una normativa specifica.
«I caregiver – sottolinea in proposito il Patto - sono un asse portante dell’assistenza: quindi, è necessario prevedere tempestivamente azioni organiche e strutturate a loro sostegno. L’approvazione del disegno di legge è una buona partenza, ma siamo solo all’inizio. Ora è necessario che il tema diventi una priorità politica per il nuovo governo e il nuovo parlamento. Solo così, infatti, sarà possibile trovare i fondi necessari per dare sostanza alla riforma. Quella per gli anziani non autosufficienti deve diventare una grande e qualificante riforma della nuova legislatura».
Le deleghe – si legge in un comunicato diffuso dal governo – prevedono una riforma articolata e complessiva, volta ad attuare le norme della legge di bilancio 2022 e, con specifico riferimento alla categoria degli anziani non autosufficienti, a realizzare uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Il provvedimento muove dal riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio e dal principio di semplificazione e integrazione delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente. Grazie a tale semplificazione e all’istituzione dei “punti unici di accesso” (PUA) diffusi sul territorio, il governo sottolinea che si potrà effettuare, in una sede unica, una valutazione multidimensionale finalizzata a definire un “progetto assistenziale individualizzato” (PAI) che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana. Tra gli elementi rilievo evidenziati a livello governativo, c’è anche la definizione di una specifica governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana, che avrà il compito di coordinare gli interventi.
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