Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Ha preso in modalità virtuale il master universitario di I e II livello “RehabTech: tecnologie per l’innovazione in medicina riabilitativa e per l'assistenza - Dall’innovazione tecnologica, alla traslazione clinica, alla ricerca e al management sanitario”, promosso dal Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’IRCCS Fondazione Don Gnocchi, l’Ospedale Valduce - Centro di riabilitazione Villa Beretta e l’IRCCS Eugenio Medea - Associazione La Nostra Famiglia.
Gli iscritti sono complessivamente 64: un numero importante, che evidenzia la necessità di creare una community multidisciplinare di professionisti in grado di conoscere e gestire il processo di innovazione tecnologica in ambito riabilitativo e di massimizzarne le ricadute nel contesto clinico applicativo, a beneficio dei pazienti.
Il corso - che si articola in dodici moduli, con conclusione nel dicembre 2021 – prevede la partecipazione di docenti di rilevanza nazionale e internazionale ed è diretto dalle professoresse Alessandra Pedrocchi (Politecnico di Milano) e Maria Chiara Carrozza (Fondazione Don Gnocchi e Scuola Superiore Sant’Anna) e dal dottor Franco Molteni (Ospedale Valduce), con il patrocinio del Gruppo Nazionale di Bioingegneria e il sostegno di Univerlecco.
«Il master – sottolinea la professoressa Carrozza - si pone l’obiettivo di formare una nuova figura professionale che, pur provenendo da differenti percorsi di studio, sia capace di gestire l’innovazione tecnologica in riabilitazione. Vogliamo cogliere appieno questa sfida della ricerca traslazionale e il suo significato in riabilitazione. Il nostro obiettivo è portare l’innovazione tecnologica a casa del paziente, al suo letto o nelle palestre di riabilitazione, per garantire efficienza e qualità di ogni intervento terapeutico».
«Per centrare l’obiettivo di questo ambizioso progetto formativo avevamo bisogno di poter lavorare con professionalità diverse e complementari – aggiunge la professoressa Pedrocchi -. La nostra classe virtuale si compone di professionisti della riabilitazione, medici, psicologi, ingegneri, infermieri, consulenti e healthcare manager e umanisti. Questo è un aspetto chiave di “RehabTech”. Ad oggi non esiste una formazione comune per i diversi attori che lavorano nell’ambito della riabilitazione: il master abbatte finalmente questo limite».
I dispositivi robotici e tecnologici all’interno delle palestre di riabilitazione non sono più una novità. Da anni sono utilizzati anche in parecchi Centri “Don Gnocchi”. Di qui la necessità di una formazione sempre più specifica per gli operatori.
«In questo contesto, il master offre un salto di qualità in una duplice direzione – conclude il dottor Molteni -. Da un lato amplifica la capacità del team riabilitativo di rispondere anche con la tecnologia alle complesse esigenze di recupero cognitivo, motorio e comportamentale che quotidianamente ci pongono i pazienti e le loro famiglie e dall’altro permette di sviluppare nuovi filoni di ricerca traslazionale e di innovazione manageriale: l’incremento di conoscenza interdisciplinare è un bisogno ineludibile».
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