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"Milano è memoria. Dai borghi alla città, dalla città ai quartieri": questo il filo conduttore delle iniziative legate al centenario dell'aggregazione del comune di Niguarda a Milano. Il cartellone degli eventi è inserito nel progetto patrocinato dal Municipio 9 e dal Comune di Milano (clicca qui per maggiori informazioni).
Nell'occasione, il Centro "Girola-Don Gnocchi" aprirà al territorio per visite guidate, con esposizione di lavori realizzati dagli ospiti della RSA, oltre ad eventi musicali e teatrali aperti a tutti e gratuiti.
Le visite - nella giornata di venerdì 28 aprile - avranno inizio alle ore 15. Alle 15,30 è invece in programma una performance di Elisa Calabretta, danzatrice e direttrice della scuola di Danza Asimmetria, accompagnata dal “Trio Girola”, con esibizione della cantante Emma Patrini.
Lo spettacolo ("Loto") é una performance di danza di ricerca accompagnata da musica dal vivo e racconta il viaggio di rinascita e di recupero psicofisico offerto dalle strutture sanitarie che operano sul territorio.
Come il fiore di loto, ogni degente o paziente, affonda le sue radici nella realtà fangosa e compromessa dalla malattia (momentanea o permanente) e, allo stesso modo, grazie al percorso di cure offerto, ha la possibilità di rinascere. Un lavoro di sostegno per la società in tutte le sue sfumature che si snoda in una danza che diventa racconto, sostenuto dai musicisti del Trio Girola in un accompagnamento di improvvisazione che segue il gesto danzato, come ogni operatore segue la storia di ogni degente.
Acquisito dalla Fondazione Don Gnocchi nel 1998, il Centro "Girola" è diventato in questi anni non solo una nuova e accogliente “casa”, luogo di calorosi affetti e fiduciose speranze per tanti anziani del territorio e per le loro famiglie - in particolare quanti devono affrontare le sofferenze provocate dal morbo di Alzheimer -, ma anche Centro di eccellenza per la presa in carico riabilitativa ambulatoriale e in degenza delle persone più fragili, con servizi qualificati e strumentazioni all’avanguardia.
Ufficio Stampa Fondazione Don Gnocchi
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