POLITICA

Frammenti antologici

Nessuna grandezza politica può sorgere e prosperare, se non poggia su una moralità solida e monolitica.
Don Carlo Gnocchi, Agli uomini di buona volontà, 1937  

In un punto solo possiamo convenire col comunismo: nella critica al liberalismo e nella constatazione dei danni sociali apportati dal capitalismo. Non possiamo però convenire nella pazzesca soluzione scelta ed in parte già attuata: cioè nell’abolizione totale della proprietà privata, come fonte naturale di ogni ingiustizia, e nella sostituzione della proprietà collettiva… Il liberalismo, proclamando l’interesse individuale principio unico dell’economia e della vita, ha impresso a tutti i rapporti sociali, economici, commerciali lo spirito del più volgare egoismo, cioè dell’avarizia, della sopraffazione e dell’arrivismo: la fiducia indispensabile ad ogni contratto è stata scossa dalle fondamenta, la visione dei diritti degli altri e di quelli supremi della comunità si è oscurata, la slealtà è diventata un’arma di vittoria e di progresso, e le ingiustizie sociali si sono ogni giorno più esasperate Bisogna che sopra tutto e da tutti, in ogni rapporto sociale, sia osservata scrupolosamente la giustizia, che a ciascuno sia dato il suo, non per timore servile delle sanzioni legali, me per doverne rispondere ciascuno alla propria coscienza e al giudizio inappellabile di Dio.
Don Carlo Gnocchi, Agli uomini di buona volontà, 1937  

Impieghino i giovani ad altro rendimento le loro esuberanti energie di mente e di cuore, sentano la passione politica, si appassionino per la questione sociale, che porta loro la voce accorata di tante miserie e di tante ingiustizie, lottino pure per l’arte, prendano il «tifo» per lo sport, si mettano a capofitto in qualche associazione, pur di fare: scrivano, leggano, combattano, si azzuffino, soffrano, corrano, ma vivano, perbacco, vivano e non si lascino vivere.
Don Carlo Gnocchi, Educazione del cuore, 1937  

Mi raccomando. La passione sociale è un distintivo delle anime che hanno capito il cristianesimo e che vogliono viverlo attivamente.”Come non c’è un Cristo diviso e separato dai suoi fratelli, così non ci può essere un cristiano separato dai fratelli”, ha detto l’Adam, e Peguy anche più fortemente ha definito il cristianesimo un “ immischiarsi furiosamente nelle cose che non ci riguardano”.
Don Carlo Gnocchi, lettera ad Alberto Crespi, 11 agosto 1943  

Ed io sono grato al Signore che mi abbia ispirato e consentito di rientrare, per partecipare in pieno alla sofferenza materiale e morale del mio popolo e della mia terra. Lassù, non le nascondo che mi pareva di essere un disertore dalla comune tragedia spirituale.
Don Carlo Gnocchi, lettera a don Ecclesio Terraneo, 4 dicembre 1944

L’uomo è un essere essenzialmente corale. Mille ferrei legami lo incarnano nella realtà circostante che è sua carne, suo sangue, suo pensiero, sua vita. Che sarebbe la sua vita fisica, intellettuale, morale senza le generazioni che lo hanno preceduto, senza la famiglia dalla quale ha avuto l’origine e l’educazione, senza l’ambiente sociale nel quale vive; se dovesse rifare tutto da sé e ripetere da capo il cammino della tradizione umana? Tutta la vita è solidale. Quella economica, come quella politica e morale. “Tutto il mare cresce per un sasso che vi si getti” (Pascal).
Don Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, 1946

La naturale insufficienza dell’individuo a realizzare da solo il proprio interesse e le proprie idealità, provoca il bisogno di associarsi con altri uomini, per assommare le forze di tutti e completarle con quelle di ciascuno.
Don Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, 1946

Le menti più avvertite e più pensose sono ormai d’accordo nel constatare che nel mondo moderno c’è qualcosa che non funziona più, ma non tanto nelle sue strutture esteriori, quanto nella struttura stessa dell’uomo.
Tanto è vero che si vive ancora nella più accesa psicosi di guerra, se ne preparano ovunque affannosamente le armi di apocalittica potenza distruggitrice e se ne pongono tutte le condizioni nella situazione internazionale e negli spiriti. Hitler e Mussolini sono stati abbattuti, con uno sforzo colossale che ha prostrato il mondo, ma ogni giorno dobbiamo constatare che la civiltà che li ha espressi non è morta, i loro regimi e le loro passioni rivivono più che mai rigogliosi e minacciosi sotto altri nomi, sotto altre forme e sotto altre latitudini.
Don Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, 1946

Lo stato è la tappa più avanzata, attualmente raggiunta dall’uomo nella sua sanguinosa marcia di ascesa verso la sua totale unificazione ed è la più ampia dilatazione morale possibile della persona umana nel regime attuale di civiltà; ma non si deve credere che possa essere il punto di arrivo e di riposo né della persona nel suo potenziamento, né dell’umanità nel suo istinto innato di unità: la meta finale, al di là delle barriere nazionali e personali, è la completa unificazione del genere umano e tutte le energie spirituali e materiali degli individui e delle nazioni devono tendere al suo raggiungimento.
Don Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, 1946

Tra il nazionalismo e il collettivismo, la soluzione non può trovarsi che nel personalismo internazionale, in una concezione armoniosa e vitale della società umana, in cui ciascuno trovi e mantenga il posto assegnatogli dalla natura e, godendo della sua libertà e dignità personale, entri a far parte della grande famiglia umana, per il raggiungimento del bene comune.
Don Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, 1946

Tra i due eccessi dell’individualismo egoistico e della dedizione sconsigliata di sé, posti a scegliere, non bisognerebbe esitare ad appigliarsi al secondo: perché se il collettivismo di buona fede nasce dall’“idea impazzita” di carità e ammette il disincantamento e la conversione, l’egoismo non ha crisi e non ha uscite verso la verità e verso l’amore.   
Don Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, 1946

Il cittadino deve prendere viva parte diretta alla vita nazionale e al governo della cosa pubblica; non ne ha soltanto il diritto facoltativo, ma un obbligo grave di coscienza, il medesimo che gli comanda di essere persona. Di questo egli deve convincersi e bisogna energicamente convincere anche il popolo italiano, il quale, nel suo costituzionale disinteresse alla vita pubblica e, per la sua naturale pigrizia,ha più volte, nella sua breve e sfortunata storia politica, consentito che il campo della cosa pubblica, lasciato incontrastatamente libero dai probi cittadini, e il governo dello Stato fossero facile preda degli incompetenti, degli ambiziosi, dei professionisti della politica o peggio dei profittatori e degli avventurieri.
Don Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, 1946

Io credo che soltanto una grande libertà di associazione e un forte decentramento del potere politico e amministrativo potrà riappassionare gli italiani al governo della cosa pubblica e rinnovare le istituzioni e il costume politico nazionale.
Don Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, 1946