Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Mattia ha 8 anni e da 5 frequenta il servizio di neuropsichiatria infantile del Polo Specialistico Riabilitativo di Tricarico (Matera) della Fondazione Don Gnocchi per una serie di disturbi nello sviluppo motorio e cognitivo. In questi anni ha fatto grandi progressi nel suo percorso riabilitativo e oggi frequenta regolarmente la scuola, mangia da solo, riuscendo ad impugnare seppure con fatica le posate, mentre in passato sembrava non avesse forza nelle mani, è migliorato tantissimo nel linguaggio, mentre prima era come bloccato, ama leggere e, da qualche settimana a questa parte, ha iniziato a fare terapia anche nella nuova stanza multisensoriale della struttura.
«Ogni volta che andiamo a Tricarico per le terapie – racconta Giovanna, la mamma – mi chiede se andiamo a giocare nella stanza, perché ne è molto attratto, la terapia è come un gioco, molto meno pesante e quando finisce è molto rilassato».
La stanza multisensoriale è l’ultima delle attività realizzate presso il Centro "Don Gnocchi" di Tricarico. Rappresenta un caso unico in Basilicata e fa parte del Progetto “Oltre i margini”, finanziato dal Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo. Si tratta di un ambiente immersivo, completamente isolato e insonorizzato, attrezzato con strumentazioni audio video per video proiezioni interattive, destinato a minori affetti da disabilità cognitive e dello sviluppo per lo svolgimento di attività di riabilitazione motoria e cognitiva sotto forma di gioco interattivo e sensoriale. L’ambiente è concepito per favorire il rilassamento del bambino e stimolarne i sensi con l’utilizzo di oggetti sensorizzati, proiezioni di immagini, fasci di luci, bolle luminose, amplificatori di suoni e musiche, aromaterapia. Gli operatori possono modulare i diversi stimoli secondo i bisogni specifici dell’utente, creando così un percorso riabilitativo personalizzato.
«Ogni trattamento – spiega Helenia Tramutola, psicologa del servizio – è tarato sulle caratteristiche e la patologia del paziente. Si tratta essenzialmente di bambini che hanno forti resistenze emotive e nella stanza riusciamo a rilassarli, a contenere le loro reazioni e quindi a metterli in una condizione ideale per poter poi procedere con attività educative, cognitive o motorie. A volte coinvolgiamo anche i genitori perché grazie all’atmosfera che si riesce a creare, anche le loro difese emotive vengono abbassate e si riescono a creare scambi molto profondi nella relazione con i figli».
«Al momento sono 25 i bambini che, come Mattia, utilizzano la stanza - commenta Vincenzo Santarsiere, Responsabile Servizio di Gestione Integrata della Persona Area Territoriale Centro Sud – e si tratta di minori in parte già seguiti in passato nel contesto del progetto “Oltre i margini” nelle varie attività di teleriabilitazione e in parte nuovi. Spetta al team riabilitativo, alla luce del progetto personalizzato per ogni singolo paziente la decisione su interventi o meno nella stanza». Accanto agli interventi nella stanza, proseguono gli interventi di Parent Training destinati ai genitori dei piccoli pazienti per offrire loro un supporto psicologico e formazione per seguire meglio i figli nei trattamenti.
Attualmente, gli utenti della stanza sono solo minori, ma non è escluso che in futuro anche pazienti adulti potranno usufruire di questo servizio.
“Oltre i margini in Basilicata” è un progetto varato in piena pandemia per garantire la continuità dei trattamenti riabilitativi ai piccoli utenti del servizio di neuropsichiatria infantile del Polo tricaricese, impossibilitati a recarsi di persona in struttura a causa delle restrizioni. 25 bambini e loro famiglie, valutati in base alla diagnosi clinica e al loro livello comunicativo e relazionale, erano stati dotati di un tablet per favorire la comunicazione con gli operatori, nel quale erano stati caricati appositi software per i laboratori che prevedevano attività manipolative e di ascolto e giochi di ruolo. I genitori, invece, avevano potuto contare su un supporto di carattere psicologico per gestire al meglio la disabilità del figlio, anche relativamente al contesto scolastico e offrire loro una migliore capacità di relazione e risoluzione delle difficoltà.
Il team degli operatori della stanza. Da sinistra: Canio Venosa (psicomotricista), Laura Bitorsoli (logopedista), Helenia Tramutola (psicologa), Monica D’Agostino (educatrice), Arcangela Lotito (logopedista), Maria Grazia Tammone (psicologa).
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