Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Anche Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino), cittadina irpina dove la Fondazione è presente con una propria struttura da quasi vent’anni, ha ricordato don Carlo Gnocchi, nel 120° anniversario della sua nascita. E lo ha fatto in due momenti, uno civile, l’altro religioso, il 17 novembre scorso. Nel pomeriggio si è tenuta la cerimonia di intitolazione di una strada a don Carlo Gnocchi, “Beato e Padre dell’infanzia mutilata”, alla presenza, tra gli altri, di numerosi sindaci del territorio, rappresentanti delle associazioni locali di volontariato, dell’arcivescovo, mons. Pasquale Cascio, di operatori e volontari del Centro della Fondazione.
«L'Amministrazione comunale di Sant'Angelo dei Lombardi – ha spiegato il Sindaco, Marco Marandino - ha aderito prontamente e convintamente all'iniziativa di celebrare il beato don Gnocchi, condividendo con la Fondazione in tutte le misure l'intitolazione di una strada che potesse saldare il passato con il presente. Infatti il beato Don Gnocchi ha avuto un ruolo impareggiabile nel corso della storia contemporanea, impegnandosi direttamente nelle situazioni più atroci della Seconda Guerra mondiale ed avviando concretamente pratiche di cura spirituale e corporea degli ultimi e dei più fragili. Oggi, con rinnovato spirito, il Centro Sanitario Don Gnocchi riveste un ruolo sociale fondamentale, in quanto indirizza il proprio sostegno, professionalmente molto qualificato, alle persone più disagiate delle varie comunità. L'Amministrazione ha sempre interagito in modo solido e intenso con la Fondazione, che è un punto fermo nell’alta Irpinia, proprio perché si identifica nei principi che ne ispirano le attività».
S. Angelo dei Lombardi fu uno dei luoghi maggiormente colpiti dal tragico terremoto dell’Irpinia del 1980 e la strada intitolata a don Gnocchi, come ha puntualizzato il sindaco, si trova in uno dei luoghi simbolo di quella tragedia, quasi a sottolineare una continuità ideale tra la “restaurazione” della persona ferita e mutilata per cui don Carlo spese la sua vita e la rinascita del paese e della comunità seguita al sisma. Lo stesso Polo specialistico riabilitativo della Fondazione si trova all’interno dell’Ospedale locale, altro luogo simbolo della ricostruzione post terremoto.
A seguire, presso la cattedrale di S. Angelo, dove è custodita una reliquia di don Gnocchi donata alla Diocesi in occasione del decennale della presenza della Fondazione sul territorio, si è svolta una veglia di preghiera in ricordo del Beato, presieduta dall’Arcivescovo, mons. Cascio, e dal presidente della Fondazione, don Vincenzo Barbante. La figura di don Carlo, la sua opera e l’attualità del suo messaggio, sono state ricordate attraverso le letture tratte dai suoi scritti e dalle riflessioni dei celebranti.
«La comunità diocesana – ha commentato l’arcivescovo - partecipa riconoscente alla giornata di preghiera e commemorazione per il 120° anniversario della nascita di don Carlo Gnocchi. La figura del beato e l’opera della Fondazione sono un esempio di carità e un servizio prezioso per il nostro territorio: la sede di Sant’Angelo dei Lombardi è un luogo di accoglienza, di terapia specializzata e di recupero della salute soprattutto nel nome di don Gnocchi e seguendo le sue intuizioni per la cura dei malati. Un profondo grazie a Dio per il dono dei suoi santi e per i fratelli e le sorelle che ne continuano l’opera».
La presenza dell’opera di Don Gnocchi a S. Angelo dei Lombardi, risale al 2003, quando fu sottoscritto l’atto di assegnazione da parte della Regione Campania alla Fondazione delle attività di riabilitazione all’interno dell’ospedale locale. Il Polo Specialistico Riabilitativo, fortemente voluto dall’ASL di Avellino, è stato inaugurato il 6 maggio 2006 ed è oggi una realtà strettamente integrata con le altre strutture dell’Ospedale “Criscuoli-Frieri” e punto di riferimento importante a livello regionale ed extra regionale.
«Come attestato più volte – ha dichiarato il direttore dell’Area Centro Sud della Fondazione Don Gnocchi, Giampaolo Pierini (foto sotto) – confermo la nostra volontà di permanere e anzi di sviluppare l’attività in questo luogo. Naturalmente ogni passo va compiuto in sinergia con l’Asl di Avellino, che ringrazio per la fattiva collaborazione, ma sono in corso interlocuzioni per dare sempre di più a questo territorio, ne abbiamo discusso anche con il Direttore Ferrante. Ci teniamo a questa struttura e a un territorio che ci ha dato tanto, come noi crediamo di aver dato tanto all’Irpinia».
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