Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Un anno fa Minn Minn Aung era un bambino birmano di 6 anni che viveva con la famiglia a Dala, sobborgo semirurale a sud di Yangon, dove gli abitanti affrontano una condizione di grave emarginazione sociale ed economica. Affetto da iperlassità articolare combinata a un’estrema rigidità muscolare degli arti inferiori, Minn Minn aveva uno sviluppo motorio pari a quello di un bambino di 3 anni. A causa della condizione fisica e dell’estrema povertà della famiglia, le aspettative di un’esistenza dignitosa per Minn Minn erano minime.
Il 1° febbraio dello scorso anno un colpo di stato militare ha interrotto la vita democratica in Myanmar e ha gettato il Paese nella guerra civile. La Fondazione Don Gnocchi, al fianco del partner “New Humanity International”, è tra le pochissime ONG italiane rimaste sul campo con personale espatriato in segno di vicinanza morale e supporto materiale al popolo birmano. In questi mesi le persone con disabilità, già prive dei più elementari diritti e fortemente marginalizzate, hanno subìto ancor più le conseguenze della paralisi delle strutture ospedaliere e della sospensione dei servizi socio-sanitari di base, così come della crisi economica che ha investito ogni settore, incluse quelle attività informali e sommerse da cui molti trovano un seppur minimo sostentamento.
In questo drammatico contesto la Fondazione non si è solo curata di sostenere materialmente i beneficiari delle attività, mantenendo ove possibile operative le progettualità in corso, ma ne ha avviate di nuove nell’ambito del “Programma Disabilità” sviluppato in accordo con il partner locale. Così a Dala nel 2021 “New Humanity” ha dato vita al Dayamit College, una struttura che offre ai giovani del quartiere percorsi educativi e formazione professionale. Dopo una prima mappatura della zona, sono state individuate le famiglie di potenziali beneficiari con disabilità; la Fondazione ha avviato un progetto per venire incontro alle loro esigenze riabilitative, educative e di integrazione sociale secondo la strategia dello Sviluppo Inclusivo su Base Comunitaria.
È stato quindi selezionato personale locale dedicato al progetto: una fisioterapista, 4 promotori comunitari e 2 autisti, ai quali si è aggiunto un terapista specializzato nel Metodo Mézières che già collaborava a Yangon con la Fondazione. Già in questa prima fase i nuovi operatori hanno potuto saggiare l’approccio incentrato sulla persona tipico della “Don Gnocchi”, perché il processo di selezione è stato vissuto in modo partecipato e interattivo, come un momento di crescita personale oltre che professionale. A loro è stato poi destinato un intenso percorso formativo tecnico e motivazionale, volto a restituire l’approccio olistico e multidisciplinare che la Fondazione propone nel lavoro "per" e "con" le persone con disabilità. Le sessioni sono state tenute da professionisti locali in presenza e da formatori della Fondazione in collegamento dall’Italia: fisioterapia, metodologia della Riabilitazione su Base Comunitaria, introduzione all’educazione inclusiva (con il supporto della MSEA – Myanmar Special Education Association), ma anche importanza del team building e dell’ascolto attivo.
Il progetto si è andato radicando nella comunità locale di Dala e oggi si articola in sedute terapeutiche e attività di gruppo con minori e famiglie, che si svolgono nei locali del Dayamit College a cadenza settimanale, in referral medici e in visite domiciliari. In parallelo prosegue il processo di formazione professionale e motivazionale degli operatori, mentre la Fondazione Don Gnocchi sta lavorando in collaborazione con altre realtà locali perché i beneficiari ricevano quanto prima un approfondito assessment clinico.
Con un andamento che è evidentemente condizionato dai drammatici fattori esterni, il Programma Disabilità a Dala sta dando i primi frutti. Minn Minn Aung è stato seguito con continuità dagli operatori che l’hanno accompagnato verso il superamento di tante piccole e grandi sfide quotidiane, come scendere le scale o mantenere l’equilibrio su un solo piede. Per il bambino è stato ideato un piano riabilitativo personalizzato con il diretto coinvolgimento della famiglia, che viene accompagnata e supportata. A distanza di qualche mese, il suo sviluppo motorio complessivo è migliorato notevolmente e Minn Minn Aung può nutrire qualche speranza in più per una vita dignitosa all’interno della comunità di Dala.
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