Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Si è svolto il 25 e 26 novembre scorsi a Roma, presso l’Area gazometro ostiense, il “Forum della Ricerca Made in Inail”, un evento interamente dedicato all’innovazione tecnologica al servizio della salute e della sicurezza dei lavoratori. L’evento è l’occasione per presentare alcuni dei progetti di ricerca più significativi svolti dall’Istituto, anche attraverso le collaborazioni attive Enti di ricerca, Università, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, tra cui la Fondazione Don Gnocchi.
I lavori si sono aperti alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha parlato dell’importanza della collaborazione tra mondo del lavoro e ricerca nel campo della sicurezza, per prevenire gli infortuni e porre rimedio alle loro conseguenze: «i risultati della ricerca che ho avuto modo di vedere – ha dichiarato - sono straordinari e importanti: a tutti gli operatori e i ricercatori coinvolti va la riconoscenza di tutti noi per questa attività».
Prima del suo intervento, il Presidente Mattarella aveva visitato gli stand espositivi con progetti e innovazioni tecnologiche, tra cui una speciale maglietta “intelligente”, realizzata in collaborazione con l'Università di Roma La Sapienza, Università Campus Bio-Medico di Roma, Scuola Superiore Sant'Anna, Università di Pisa e Fondazione Don Gnocchi. Si tratta di una maglietta sensorizzata indossabile e realizzata con tessuti capaci di monitorare sia fattori ambientali del contesto lavorativo (fisici, chimici, biologici), sia i parametri fisiologici del singolo lavoratore (frequenza cardiaca e respiratoria, temperatura corporea, sudorazione). Questi sistemi sono connessi tra loro attraverso una piattaforma modulare wearable che comunica con dispositivi mobili (smartphone) e, attraverso algoritmi biocooperativi innovativi, consente di segnalare in tempo reale potenziali rischi di infortunio del lavoratore.
Alla tavola rotonda su “Ricerca, innovazione tecnologica e salute e sicurezza sul lavoro” ha partecipato anche il Direttore Scientifico della Fondazione, Eugenio Guglielmelli (nella foto sotto), che ha parlato delle nuove prospettive della ricerca e in particolare della robotica, incamminata verso lo sviluppo di soluzioni dove le macchine, in rapporto sinergico con la componente umana, saranno in grado di garantire sempre più la “bio-sicurezza”, in situazioni critiche e di rischio infortunio.
La collaborazione tra Fondazione Don Gnocchi e INAIL è attiva inoltre nel progetto “Spine 4.0”, finalizzato allo sviluppo di un approccio innovativo, multidisciplinare ed integrato rivolto ai lavoratori affetti da patologie degenerative del rachide lombare, basato su tecnologie avanzate, capacity building ed analisi di fattibilità, con la creazione di un Centro di riferimento per la prevenzione, diagnosi, trattamento e reinserimento lavorativo. Frutto di un Bando di ricerca in collaborazione (BRIC), il progetto, vede il coinvolgimento, oltre che della Fondazione e di INAIL, del Campus Bio Medico di Roma, che ne è capofila.
Oltre all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per l’integrazione di dati clinici, radiografici e neurofisiologici al fine di individuare percorsi diagnostico-terapeutici personalizzati, sarà creata una piattaforma multisensoristica che integra la realtà virtuale, in grado di riprodurre scenari lavorativi per il monitoraggio del paziente/lavoratore. Sarà inoltre attivato – questo l’apporto della “Don Gnocchi” - un trattamento di teleriabilitazione personalizzato, erogato tramite piattaforma di telemedicina e digital coaching e con la creazione di una “libreria digitale”, per il trattamento da remoto del Low Back Pain nei lavoratori. Sarà implementata una piattaforma tecnologica che consentirà la comunicazione col paziente da remoto per l’impiego della libreria e i protocolli in essa contenuti: saranno fornite al paziente indicazioni su quali esercizi svolgere e in che modo. La libreria consentirà di caricare sulla piattaforma una serie di esercizi con video tutorial e sensori per misurare la rispondenza dell’attività. E tali attività potranno essere svolte in sincronia col terapista collegato da remoto, ma anche in modalità asincrona, attraverso la trasmissione di messaggi al paziente durante la giornata che gli ricordano cosa deve fare, esattamente come un coach digitale, senza muoversi da casa o dal posto di lavoro.
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