Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
È stata benedetta lo scorso 1° marzo dal vescovo di Massa Carrara e Pontremoli, mons. Giovanni Santucci, la nuova cappella del Centro “S. Maria alla Pineta” di Marina di Massa completata di recente. Alla cerimonia ha partecipato una folta rappresentanza di responsabili e operatori della Fondazione, guidati dal presidente don Vincenzo Barbante, dal direttore generale Francesco Converti e dal direttore dei Centri toscani Fabio Carlotti.
Realizzata all’interno della struttura, è spazio di preghiera e di incontro con Dio, luogo privilegiato della sublimazione del mistero della sofferenza fisica a cui don Carlo Gnocchi cercò di dare risposta attraverso la sua opera e, sul piano della riflessione, nel suo testamento spirituale, Pedagogia del dolore innocente(1956).
A partire da questa concezione e attraverso una forte rappresentazione simbolica e iconografica, con i colori chiari dell’arredo e la luce degli spazi che filtra attraverso le vetrate, questo luogo vuole essere accoglienza e ristoro per l’anima.
Il movimento avvolgente della parete di fondo del presbiterio, con l’altare e l’ambone che ne sottolineano il disegno, fa convergere lo sguardo di chi entra verso il tabernacolo, posto in posizione leggermente decentrata rispetto all’altare. Il controsoffitto centrale sottolinea la convergenza all’altare, realizzato in marmo di Carrara, con linee che riprendono il movimento della pala, del fronte e delle parti laterali.
Il tabernacolo è in bronzo dorato ed è opera di Erika Ivacson; la porta si inserisce con le linee del modellato nella Pala d’altare che lo contiene e al suo centro si evidenzia il simbolo eucaristico delle spighe.
Il crocifisso, riproduzione artistica di un’opera di Ave Cerquetti del 1984, è realizzato in resina a effetto bronzo dorato e montato su una croce in rovere sbiancato.
Le otto vetrate, dell’artista irlandese Bronach Mc Guinnes, disegnano un percorso narrativo di alcuni episodi salienti della vita di don Gnocchi: il dono del Carisma, rappresentato dallo Spirito Santo, ovvero la chiamata al sacerdozio, l’esperienza del dolore della guerra, la presenza di Dio nel dolore e nella sofferenza dei bambini in particolare, la madre Clementina, l’opera di Carità, con la rappresentazione del Centro massese della Fondazione, il silenzio del “passaggio” e il ritorno alla Casa del Padre. Le vetrate sono caratterizzate dai toni dell’azzurro, segno della presenza del mare, attraversate da una linea bianca intrecciata con inserti rosso fuoco, segno della presenza costante dell’amore di Dio nelle sofferenze che Don Gnocchi ha raccolto e amato.
La fase progettuale è stata curata da Gerlando Beninati, Giuseppe Barbaro, Dario Secchi, Sara Bazzani, Fabio Cenni e Francesco Martella. I lavori sono stati condotti dalle ditte Uniedil srl, Mosti R. e Mosti A. sas, Venturini Marmi. Gli arredi sacri e le vetrate artistiche, sono state realizzate presso il Centro Ave Arte di Loppiano (Firenze). La Fondazione Don Gnocchi ringrazia in special modo le Cooperative Canalgrande, Gioia e Lorano che operano nell’attività estrattiva del marmo nelle cave sopra Carrara per la donazione di tutti i marmi, e l’Associazione ex Allievi di don Carlo Gnocchi per la donazione del tabernacolo e la progettazione delle sculture marmoree.
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