Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
“Giocare oltre i confini”. È il titolo di un progetto finalizzato a migliorare il benessere fisico e psicologico delle persone con disabilità intellettiva attraverso lo sport e la riabilitazione e che vede protagonista la struttura sostenuta dalla Fondazione Don Gnocchi sul fronte della solidarietà internazionale, in particolare per quanto riguarda l’intensa attività al servizio dei bambini con disabilità della Bosnia Erzegovina.
Si tratta del Centro riabilitativo “Marija Nasa Nada” (“Maria nostra speranza”), attivo dal 2004 a Siroki Brijeg, una cittadina non lontano da Mostar, realizzato grazie all’impegno della Fondazione Don Gnocchi e dell’Associazione “Mir I Dobro” di Viggiù (Va), con un finanziamento garantito a suo tempo dalla Regione Lombardia e dal ministero degli Affari Esteri.
L’odierna ribalta per operatori e giovani atleti del Centro bosniaco (nelle foto) - grazie alla collaborazione con la locale associazione “Oaza”, che ha esperienza pluriennale nella realizzazione di attività sportive per persone con disabilità intellettiva nel campo dello sport - sono stati i “Giochi sportivi internazionali per persone con disabilità”, che si sono svolti nelle scorse settimane a Malmö, in Svezia. La manifestazione svedese rappresenta la più grande competizione internazionale per persone con disabilità dopo i Giochi Paralimpici, con una tradizione di oltre quarant’anni di organizzazione: a “Malmö Open 2024” hanno gareggiato ben 1.200 atleti, con una grande varietà di 13 sport, tra cui discipline come goalball, bocce, tennis da tavolo e basket in carrozzina.
«Due nostri atleti con disabilità, insieme a due terapisti, al direttore, ai partner provenienti da Sarajevo e all’associazione Oaza - sottolineano i responsabili del Centro “Marija Nasa Nada” - hanno partecipato alla competizione internazionale. Gli atleti hanno creato una squadra di bocce della Bosnia Erzegovina e tra 29 squadre in competizione hanno disputato 8 partite. Al di là dei risultati, è stata per loro una __competizione motivante, perché hanno avuto l’opportunità di incontrare nuovi amici provenienti da tutto il mondo e di continuare ad allenarsi per migliorare i loro risultati in vista del futuro».
Ottimo peraltro il risultato della squadra di __calcio di Oaza, che dopo esser stata al sesto posto nella prima divisione, ha vinto una medaglia d’argento nella seconda divisione.
«La bellezza di questa collaborazione - continuano dal Centro bosniaco - sta nel fatto che nonostante provengano da regioni diverse della Bosnia Erzegovina, i ragazzi si sono sostenuti a vicenda durante tutte le partite insieme a tutti coloro che sono venuti a vederli e sostenerli. Durante le gare e in occasione delle visite in città, abbiamo notato nei partecipanti sia un’eccitazione che una sorta di paura dell’ignoto, specialmente a causa della lingua straniera che costituiva un ostacolo, ma possiamo certamente dire che questo viaggio ha portato a ciascuno di loro nuove esperienze che sicuramente saranno utili nella vita. In questi sei giorni, i nostri ragazzi si sono avvicinati ulteriormente ai loro amici dell’associazione “Oaza”, sostenendosi reciprocamente e trascorrendo giornate insieme. Hanno sperimentato anche una parte della vita indipendente, che sicuramente potrebbero vivere se gli venisse data l’opportunità, prendendosi cura in modo positivo di se stessi e delle proprie esigenze. Una bella esperienza, insomma…».
La competizione svedese si è inserita nel più ampio contesto del progetto “Giocare oltre i confini”, promosso dal Centro di Siroki Brijeg e “Oaza” già dal 2023, con l’obiettivo di aumentare l’accesso alle attività sportive e ricreative anche attraverso competizioni sportive locali e internazionali per le persone con disabilità intellettiva nel Cantone di Sarajevo e nel Cantone dell’Erzegovina Occidentale e favorire il benessere psicofisico e la motivazione degli atleti con disabilità intellettiva, attraverso il supporto psicologico agli stessi e ai caregiver coinvolti. Le principali attività si sono fin qui articolate nel fornire ad esempio un supporto psicologico agli atleti, genitori e terapisti, a riqualificare gli spazi dei Centri Marija Nasa Nada e Oaza, al fine di renderli idonei alla realizzazione di attività sportive, all’organizzazione di un camp sportivo e sessioni di allenamento, alla partecipazione agli “Oaza Sports Games 2023” e appunto alla competizione sportiva internazionale in Svezia.
Uno scorcio del Centro di Siroki Brijeg, in Bosnia Erzegovina, sostenuto dalla Fondazione
Da rimarcare che sono stati promossi ben undici laboratori di supporto psicologico per atleti con disabilità intellettiva, genitori e terapisti, con lo scopo di fornire ai beneficiari gli strumenti necessari per affrontare le varie attività sportive.
Fra settembre e ottobre dello scorso anno, sempre con riferimento al progetto, si è poi svolta la tredicesima edizione degli “Oaza Sports Games 2023”, patrocinati dalle Olimpiadi Speciali della Bosnia Erzegovina, che ha visto coinvolti oltre 300 atleti con disabilità, suddivisi in 27 squadre, di cui 20 provenienti dalla Bosnia Erzegovina e 7 dalla Serbia, Montenegro e Slovenia. È stato un evento di grande importanza a livello nazionale, unico nel suo genere in Bosnia Erzegovina e organizzato in collaborazione con le Olimpiadi Speciali: il tutto all’insegna di un’inclusione visibile, non più sulla carta ma realmente nelle capacità e nelle possibilità che sono date a questi atleti con disabilità, con un luogo, un tempo e la possibilità concreta di mostrare il proprio talento.
Il Centro "Marija Nasa Nada" ha partecipato per la prima volta a questo importante evento e ha avuto la possibilità di offrire un’esperienza molto positiva alle persone con disabilità e agli operatori coinvolti.
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