Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Anche la Fondazione Don Gnocchi piange la scomparsa del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Numerosi, negli anni del suo mandato, sono stati i momenti di incontro con la Fondazione Don Gnocchi, in occasione dei quali il presidente si era sempre mostrato particolarmente sensibile di fronte ai temi della fragilità, dell’invecchiamento e della disabilità.
Sopra, l'omaggio del Capo dello Stato all'urna con le spoglie del beato don Gnocchi l'8 febbraio 2014. Sotto, il presidente in visita al Centro "S. Maria della Provvidenza" di Roma della Fondazione
Alla vigilia della beatificazione di don Carlo Gnocchi - avvenuta a Milano il 25 ottobre 2009 -, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica inviò un messaggio che tra l’altro recitava: «Il Capo dello Stato, nel rammentare quanto la promozione della dignità umana attraverso la pratica della solidarietà sia un terreno nel quale i valori della nostra Carta fondamentale confluiscono con quelli della tradizione cristiana, sottolinea come l’opera di don Gnocchi costituisca, ancora oggi, un indimenticato esempio di impegno a favore di quanti si trovano, senza alcuna colpa, in condizioni di disagio fisico e sociale».
L'incontro al Quirinale con la delegazione della Fondazione il 4 dicembre 2012 e la dedica di Napolitano
Il 4 dicembre 2012 giunse poi il momento dell’incontro ufficiale: Napolitano ricevette infatti al Quirinale, una delegazione della Fondazione Don Gnocchi, in occasione del sessantesimo anniversario di attività dell’Opera voluta e creata dal beato don Carlo, riconosciuta ufficialmente proprio con decreto del presidente della Repubblica l’11 febbraio del 1952. Quel giorno venne donata dalla delegazione guidata da monsignor Bazzari una medaglia d’argento al Capo dello Stato, a ricordo della beatificazione di don Gnocchi, unitamente a scritti e raccolte riguardanti l’attività della Fondazione e il presidente ricambiò con parole di ammirazione per l’intensa e preziosa attività svolta dagli operatori della “Don Gnocchi” accanto a bambini, anziani e a sostegno delle persone più fragili, invitando la Fondazione a continuare il proprio impegno per il bene del Paese.
Indimenticabile, infine, l'incontro dell'8 febbraio 2014, quandoi il presidente Napolitano fu un prima fila ad accogliere al Centro “S. Maria della Pace” l’arrivo a Roma dell’urna con le spoglie mortali del beato don Carlo Gnocchi, esposta nella capitale per tre giorni nell’ambito delle celebrazioni del quinto anniversario della beatificazione, con un omaggio all’indimenticato “padre dei mutilatini” da parte di numerosissimi fedeli, autorità, cittadinanza e alpini.
L'omaggio del Capo dello Stato all'urna con le spoglie del beato don Gnocchi l'8 febbraio 2014
«La missione di don Gnocchi - aveva detto nell’occasione - è stata quella di rifare l’uomo ferito e mutilato dagli ordigni di guerra, colpito dalla malattia e dalla sofferenza. Questo nobile compito oggi è portato avanti dall’Opera che porta il suo nome e che si rende nel presente ancora più importante e necessaria». E con il suo inchino, è come se l’Italia tutta si fosse inchinata in segno di gratitudine al “padre dei mutilatini”, per quanto da lui fatto in vita per l’infanzia sofferente e per l’intero Paese.
Grazie, presidente!
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