Allestimenti suggestivi, testimonianze di ragazzi e... (Leggi tutto)
Si è tenuta nella mattinata del 27 ottobre la cerimonia di inaugurazione della nuova Unità di riabilitazione pediatrica dell’IRCCS “Don Carlo Gnocchi” di Firenze.
Presenti al taglio del nastro nella struttura di via di Scandicci l’arcivescovo di Firenze, S. Em. Card. Giuseppe Betori, l’assessore per il Diritto alla Salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi, l’assessore al Welfare e Sanità del Comune di Firenze, Sara Funaro, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Meyer, Alberto Zanobini il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Careggi, Monica Calamai e il direttore generale dell’Azienda USL Toscana Centro, Paolo Morello Marchese.
Gli onori di casa sono stati fatti dal presidente della Fondazione Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante, il consigliere delegato, Marco Campari, il direttore del Presidio Centro 1, Francesco Converti.
L’attivazione di questo nuovo reparto rappresenta una sorta di ritorno alle origini per la Fondazione a Firenze: lo storico Centro di Pozzolatico fu infatti aperto dal Fondatore don Carlo Gnocchi nel 1951 per accogliere e assistere le giovani mutilatine e poliomielitiche provenienti da tutta Italia. Dunque, un’opera voluta ieri per i bambini mutilati dalla “guerra” e oggi dalla “malattia”.
Il nuovo reparto, operativo già da qualche mese, assiste piccoli pazienti provenienti in massima parte dai reparti ospedalieri pediatrici per acuti, nasce dall’esigenza di rispondere ad un fabbisogno regionale di posti letto di riabilitazione pediatrica ospedaliera ed è frutto dell’accordo di collaborazione con l'Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer e del contributo della Fondazione “Tommasino Bacciotti” di Firenze.
Lo scopo è garantire a pazienti affetti da esiti di interventi neurochirurgici, di chirurgia ortopedica-funzionale complessa e affetti da gravi patologie di natura respiratoria e oncologica un percorso di cura e riabilitazione di alta valenza professionale, nonché fornire alle loro famiglie un’adeguata preparazione sugli aspetti assistenziali, indispensabili per il rientro a domicilio. Il reparto prevede spazi dedicati ai pazienti e ai familiari, tenendo conto degli aspetti rieducativi, formativi e ludici, garantendo altresì un costante e continuo supporto psicologico.
«Questa nuova realizzazione – ha sottolineato il presidente della Fondazione Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante - ci riporta al cuore del messaggio del beato don Carlo: qui cerchiamo di rispondere, con i migliori strumenti che la moderna scienza medica ci mette a disposizione, alla sofferenza dei più piccoli, quello che don Gnocchi chiamava il dolore degli innocenti. Oltre alle altissime professionalità che abbiamo messo in campo, il nostro impegno sarà massimo per non far mai mancare a questi bambini e alle loro famiglie, un atteggiamento di fondo che sia di profonda partecipazione umana a quanto stanno vivendo, proprio come ci insegnava don Carlo, che cioè la condivisione della sofferenza è il primo passo terapeutico».
«Dopo una lunga e complessa fase preparatoria – ha aggiunto Francesco Converti, direttore del Presidio Centro 1 della Fondazione Don Gnocchi -, oggi portiamo a compimento un importante progetto mettendo le nostre competenze al servizio della riabilitazione pediatrica. Si tratta di fatto del completamento di un percorso di ulteriore specializzazione del nostro IRCCS. Questo progetto si inserisce in un contesto di collaborazione con la Regione Toscana che vede la Fondazione Don Gnocchi come riferimento regionale per la riabilitazione ad alta specializzazione. Si tratta di un ruolo di primo piano che sapremo onorare ancora una volta grazie alla dedizione, all’impegno e alla competenza del nostro personale».
«La Fondazione Don Gnocchi è presente e attiva in Toscana da molti anni, costituisce una realtà conosciuta e apprezzata su tutto il territorio regionale, ed è un partner importante del servizio pubblico nell'erogazione dei servizi sanitari per quanto riguarda le attività di riabilitazione – ha detto Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute della Regione Toscana -. I 15 letti di riabilitazione pediatrica ospedaliera, che abbiamo inaugurato oggi, consentono di assicurare un percorso integrato di presa in carico ai bambini e ragazzi con gravi disabilità, e garantire una risposta riabilitativa a stretto contatto con i professionisti del Meyer, con il quale la Don Gnocchi ha avviato una collaborazione, evitando così i ricoveri in strutture extraregionali e attivando una sinergia operativa tra due delle maggiori istituzioni sanitarie presenti in Toscana».
«La collaborazione fra Meyer e Don Gnocchi – ha infine commentato Alberto Zanobini, direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer di Firenze - ha permesso la realizzazione di un importante progetto per il servizio sanitario toscano che favorisce , in un'ottica di rete pediatrica, l’integrazione dei percorsi riabilitativi destinati a bambini con gravi disabilità conseguenti a patologie neurologiche ed ortopediche in fase post- acuta, suscettibili di miglioramento con specifici interventi riabilitativi di alta specializzazione. Attraverso questo accordo, l’obiettivo è quello di assicurare per i piccoli pazienti il completamento del percorso anche dopo la fase acuta».
«La Fondazione Tommasino Bacciotti Onlus è nata nel 2000 a seguito della dolorosa scomparsa del nostro piccolo Tommasino”. Sono le parole di Paolo Bacciotti, fondatore e presidente della Fondazione intitolata al figlio. «Dopo 2 anni di dura lotta contro quel brutto male, il giorno del suo secondo compleanno è volato in cielo. Da quel momento io e Barbara abbiamo voluto fortemente essere vicini a tutti bambini e alle loro famiglie costrette come noi ad affrontare il difficile e spesso drammatico percorso dei tumori infantili, costituendo così la Fondazione Tommasino Bacciotti Onlus. Oggi, in occasione della presentazione del reparto di riabilitazione pediatrica, con vero orgoglio festeggiamo la significativa collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi, l'Assessorato alla Sanità della Regione Toscana e l'Ospedale Meyer. Con questo importante e sentito progetto il nostro obiettivo è quello di essere sempre più vicini ai piccoli degenti del Meyer e alle loro famiglie, facendo sì che possano continuare il percorso terapeutico nella nostra Regione e ancora nostre case accoglienza».
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