Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Con l’evoluzione del concetto di salute e dei bisogni del cittadino, diventati sempre più complessi, anche le organizzazioni sanitarie come la Fondazione Don Gnocchi sono chiamate ad adeguare il modo di approcciarsi all’utente e il modo di lavorare all’interno.
Nasce da questa esigenza il corso formativo dedicato alla revisione delle procedure operative e al processo di sviluppo delle capacità professionali interne che la Don Gnocchi ha sviluppato in questi primi mesi del 2019 a Milano, in collaborazione con la Fondazione Gimbe, in qualità di ente esperto nella promozione e realizzazione di attività di formazione e ricerca in ambito sanitario.
Il corso ha visto la partecipazione di un gruppo di lavoro interprofessionale composto da 25 professionisti dell’area sanitaria provenienti da tutti i Centri italiani della Fondazione (nella foto), con il coordinamento della dottoressa Silvia Galeri, medico del Centro “Spalenza” di Rovato, e direttamente coinvolti nello sviluppo di politiche di “clinical governance”.
Il tutto con l’obiettivo di definire processi integrati di assistenza e cura, che devono essere non solo identificati ma anche progettati e definiti con il massimo livello di condivisione all’interno di ogni singola struttura. Gli argomenti formativi hanno dunque fatto leva anzitutto sulla revisione interna dei percorsi, ritenuti il punto di partenza per attuare innovazione organizzativa e la revisione dei modelli in essere, con l’obiettivo di fondo di migliorare le prestazioni a beneficio dei pazienti.
L’obiettivo generale è stato quello di far acquisire ai partecipanti le modalità più adeguate e gli strumenti più idonei per porre in essere una revisione e ottimizzazione interna dei processi e percorsi clinico-assistenziali quale punto di partenza per attuare l’innovazione organizzativa e gestionale incentivando l’utilizzo di modelli efficienti ed efficaci. Si è inoltre lavorato su due obiettivi specifici: il primo rappresentato dalla creazione di un “gruppo metodologico di riferimento” in grado di costruire percorsi assistenziali interni omogenei sempre più appropriati e rispondenti alla necessità di raggiungere e mantenere elevati standard assistenziali; il secondo ha puntato invece a revisionare due procedure operative della Fondazione: la riabilitazione del paziente con frattura di femore e la riabilitazione del paziente con Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva, quali modelli su cui andare a costruire altri futuri percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali.
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